Calciomercato
Lazio, Tare: “Abbiamo preso Escalante dall’Eibar”
Igli Tare, direttore sportivo della SS Lazio, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Sky Sport. Durante la lunga chiacchierata, il ds biancoceleste ha confermato anche una nostra esclusiva di mercato. Queste le sue parole:
“Per tutti è cambiato molto in questi ultimi tre mesi. Parliamo di una cosa successa che capita una olta nella vita. In merito al mercato servirà molta fantasia e chiarezza, per pianificare il presente e il futuro”.
Come ha vissuto questo periodo? Anche dal punto di vista del lavoro.
“Dal lato privato sono stati i tre mesi più belli della mia vita. Ho avito il tempo per dedicarmi alla mia famiglia e vivere insieme cose che di solito non viviamo insieme. Dall’altro lato è stato molto difficile, non si capiva il percorso di viaggio di convivenza con il virus e le difficoltà sono state tante. Piano piano abbiamo avuto il modo di avvicinarsi alla nostra quotidianità, grazie a dio”.
“Non siamo una società che fa operazioni in prestito, la priorità è avere una squadra con giocatori di nostra proprietà per non andare in difficoltà. Coloro che sono altrove in prestito in questo momento, abbiamo dato la deroga per restare dove sono fino al termine dei campionati. Sicuramente resteranno lì. Per quel che riguarda i rinnovi dobbiamo affrontare la cosa con priorità. Adesso che sappiamo la data di di quando ricomincerà il campionato ci possiamo organizzare. Risolveremo tutto”.
E’ convinto che alcuni prezzi diminuiranno?
“Di sicuro non abbiamo bisogno di vendere ma i giocatori di un certo livello manterranno la loro valutazione. Gli altri, di fascia media e bassa, vedranno abbassato il loro prezzo”.
“Secondo me tante società faranno le valutazioni sul mercato in base a come si evolverà il futuro. Per il momento è tutto incerto, non è un periodo buono per tanti per fare un calciomercato come speravano”.
Parlando di Milinkovic e Immobile: resteranno entrambi?
“Partiamo da Sergej: il suo rapporto con la piazza e la società è forte e non morirà mai. Poi dobbiamo vedere e rivedere quelli che sono i desideri. Ogni situazione sarà valutata nel momento opportuno. Se ci sarà una possibilità che accontenti sia noi che lui la valuteremo, altrimenti tutti saremo contenti di andare avanti insieme. Per quel che riguarda Immobile il Napoli non ce l’ha mai chiesto. Immobile è la Lazio e la Lazio è Immobile: spero che resti per tanti anni”.
Che valutazione fa di Milinkovic?
“Non sono bravo a parlare di numeri. La cosa certa è che parliamo di un giocatore di prima fascia”.
In passato ha preso giocatori ha poco che poi hanno reso tanto.
“Non è una questione di quanto lo paghi. La cosa fondamentale sono le caratteristiche che devono essere utili per la squadra. Caicedo lo abbiamo preso per le sue qualità e per noi è il top. Alla lunga eravamo sicuri che sarebbe stato un grande colpo. Le spese folli non sempre pagano, l’importante è avere una squadra competitiva e che possa lottare su due o tre fronti”.
La Lazio ha raggiunto i suoi equilibri. Non deve fare troppo mercato.
“Ho un legame forte con questo gruppo, ha dimostrato di essere sano e responsabile. Mi fa piacere aver creato qualcosa di unico. Cerchiamo di mantenere questo livello il più a lungo possibile. Mi piacerebbe che tutti finissero la carriera alla Lazio, anche se so che non è possibile. Il legame tra tutte le parti è forte. Non smantelleremo la squadra e cercheremo di migliorare la rosa”.
Inzaghi rinnoverà?
“Per noi è una priorità. Tutti stanno vedendo che lavoro sta facendo. Lui è la storia di questa società, è dentro da più di 20 anni e sente la maglia biancoceleste addosso. Vogliamo rinnovare il suo contratto”.
Come vive il suo lavoro?
“Lavorare a Roma non è facile, per questo motivo sono molto riservato e cerco di lavorare in maniera migliore possibile. Il calciomercato è imprevedibile, cerchiamo di lavorare con serenità. Cerco di essere prudente”.
I nomi usciti finora sono veri? Come Adryelson e Suarez.
“Il difensore brasiliano non lo conosco e non l’ho mai trattato. Non sarà un’opportunità con noi. Cerchiamo giocatori nei reparti dove pensiamo ci sia più necessità. Abbiamo preso Escalante dall’Eibar e ci servirà molto, ha le caratteristiche giuste per giocare nella nostra squadra. Aspettiamo e poi cercheremo di fare le mosse giuste. Si parla tanto di calciomercato ma è una cosa pericolosa, vogliamo pensare al finale di campionato, abbiamo un appuntamento con la storia. Fino alla fine della Serie A vogliamo inseguire il nostro sogno”.
Come si immagina la ripresa del campionato?
“In questo momento è un punto interrogativo, è difficile dare una risposta. Mi auguro di ripartire da dove abbiamo finito m certamente ci saranno delle difficoltà. Dal 24 giugno tutti hanno le stesse possibilità, le coppe non si sono più e abbiamo perso questo vantaggio. Conta tantissimo il gruppo, la mentalità e l’entusiasmo, tutte cose fondamentali. Dovremo giocare ogni tre giorni e dovremo essere bravi a far ruotare la squadra”.
La Lazio ha un canale diretto con la Salernitana. Che vantaggio è?
“Nutro una grande simpatia per la squadra e per Salerno. Sono stato lì per i playout contro il Venezia e mi piace molto l’entusiasmo della piazza che merita palcoscenici importanti. Mandare un giovane alla Salernitana, con le aspettative e le difficoltà che ci sono, consente a noi di falo maturare e di valutarlo bene, per capire se è pronto per la Lazio. Usiamo il legame per far crescere i giocatori e anche per far tornare la squadra in Serie A”.
Avete trattato Giroud gennaio?
“Non l’ho nascosto a gennaio e non lo faccio neanche adesso. Negli utlimi giorno di gennaio potevamo portare Giroud a Roma e ci abbiamo provato. Parliamo di un giocatore molto forte, integro e con esperienza internazionale. Sarebbe stato un grande colpo per noi, l’ho incontrato e ho conosciuto una grande persona e un grande professionista. Avevo intuito che la sua priorità era la permanenza a Londra. Era una possibilità per l’estate ma avevo capito che se ci fosse stata una chance di rinnovo col Chelsea avrebbe firmato”.
Come valuta il lavoro alla Lazio?
“Penso, e l’esperienza mi ha insegnato, che per fare un progetto tecnico importante serva tempo e pazienza. La storia ci ha dimostrato negli anni che alcuni giocatori sono arrivati tra lo scetticismo ma poi sono diventati importanti. La Lazio ha storia e ambizioni: dobbiamo cercare di migliorare passo dopo passo”.
In passato avrebbe potuto lasciare la Lazio?
Ho avuto la possibilità di andare al Milan. Da bambino mi piaceva molto la squadra di Sacchi ed ero cresciuto nel mito di questo club ma quando ho dovuto fare la scelta ho pensato che la Lazio è la Lazio per me. Mi sento laziale e il legame va al di là della questione professionale. Questa creatura l’abbiamo formata negli anni e il legame adesso è ancora più forte”.
Il calciomercato che verrà, sarà…
“Povero”.