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VLAD DIETRO LE QUINTE – La Turris dei record
Appuntamento del giorno con la rubrica targata LBDV dal titolo “VLAD DIETRO LE QUINTE”. Una rubrica dedicata a chi, oltre al calcio giocato, ama curiosità e aneddoti legati al mondo del pallone.
Parliamo oggi di una piccola realtà delle serie minori del calcio italiano. Quella Turris che ad oggi può vantarsi – insieme al Mantova, anch’esso in Serie D – di essere l’unica squadra senza sconfitte del calcio italiano.
Una stagione partita con un unico grande obiettivo: lo sbarco in Serie C, sfiorato soltanto lo scorso anno a causa della presenza di certo non leggera del Bari di Luigi De Laurentiis, battuto tra l’altro nelle mura amiche per 1-0.
Per quest’anno però i corallini sembrano non avere rivali e viaggiano verso la promozione che in città manca da ben 20 anni, periodo in cui si sono alternate gioie e dolori.
Come non ricordare la gioia del 2012, in cui la Turris portò a casa la Coppa Italia di Serie D, primo trofeo della storia del club. Ma questo ventennio è stato caratterizzato da numerosi passaggi di consegne societaria ed un Amerigo Liguori – stadio di casa – che viene ritenuto fin troppo stretto per una città come Torre del Greco.
La questione del Liguori è la più grande battaglia di questi anni portata avanti dalla tifoseria e dalle non poche proprietà che si sono scontrate con le lungaggini della burocrazia.
Emblematico è il caso di quest’estate quando l’impianto di Viale Ungheria è stato al centro di una vera e propria bagarre legale. L’impianto infatti venne ritenuto pericoloso ed il GIP di Torre Annunziata deliberò la messa dei sigilli. Un fatto che ha suscitato il clamore tutto negativo della piazza, con la polemica tra il presidente Antonio Colantonio e l’amministrazione locale che tutt’oggi porta i suoi strascichi.
Ancora oggi nonostante la riapertura le sorti del Liguori, interessato da mesi da un progetto di riqualificazione, sono ancora nel limbo dell’incertezza:
“Non usufruirerò della deroga qualora dovessimo vincere il campionato. O la C la si disputa a Torre del Greco o passo la mano”
Una presa di posizione forte e chiara da parte del patron Colantonio, che oggi sta investendo nel club di Torre del Greco per risalire quanto prima nel mondo del professionismo e che ancora ha dichiarato:
“Non voglio che ciò sia un motivo per distogliere l’attenzione dal nostro obiettivo, dato che manca ancora tanto per il raggiungimento del traguardo”
Se da un lato c’è la questione stadio che non fa dormire proprio sonni tranquilli, dall’altra c’è una squadra che viaggia a ritmi più che sostenuti. 13 vittorie, 6 pareggi e, appunto, 0 sconfitte sono il più che valoroso bottino raccolto dai Corallini fino a questo momento.
Non mancano nemmeno le curiosità in questa stagione che si sta rivelando davvero da incorniciare. È proprio di queste settimane il gol più veloce del calcio italiano siglato da Domenico Aliperta. Quattro sono i secondi, giusto il tempo di controllare simultaneamente posizione di palla e portiere avversario, che sono bastati al calciatore per mettere a segno questo curioso record. Battuto anche il recordi di otto secondi fatto registrare da Paolo Poggi, in Italia, nel 2001, in un Fiorentina – Piacenza.
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Una stagione che, sperano dalle parti della città vesuviana, continui nel segno della vittoria e del grande obiettivo che in questi anni si è trasformato in un vero e proprio dolce tormento. Sarebbe la giusta ricompensa per quei tifosi che in maniera incessante non fanno mancare il loro sostegno, nonostante le varie dinamiche extra-campo e dopo i precedenti cicli societari che si sono scontrati, per svariati motivi, sul muro spigoloso del nulla di fatto.
Un obiettivo per una città, Torre del Greco, che si basa proprio sulla forza della ricostruzione. Trattasi di zone colpite non poche volte dalle disastrose eruzioni del Vesuvio, il popolo torrese – così come ama definirsi – si basa sul motto del ‘Post Fata Resurgo’.
Risollevarsi dalle difficoltà, risorgere dalle ceneri e dal significato del tutto metaforico della morte: è questo quello che insegna la storia della città e che si vuole trasmettere anche alla Turris. Perché la Turris è parte integrante del tessuto sociale della città, una vera e propria divinità da venerare sugli spalti del Liguori ad anche oltre. Il tutto a prescindere dalla categoria.
“Perchè tu sei per noi
l’unico amor
che porterò per sempre nel mio cuor
alè alè alè Turris alè”
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