Approfondimenti
VLAD DIETRO LE QUINTE – Liberi Dentro
Appuntamento del giorno con la rubrica targata LBDV dal titolo “VLAD DIETRO LE QUINTE”. Una rubrica dedicata a chi, oltre al calcio giocato, ama curiosità e aneddoti legati al mondo del pallone.
Parliamo oggi di un progetto coraggioso, che incarna in pieno il fine puro dello sport e del gioco del calcio in particolare. Un progetto che naviga nel livello agonistico ma che meriterebbe la giusta attenzione in quanto non è mai facile costruire il tanto dal poco e nulla.
Ci è riuscito Paolo Stringara, ex calciatore di Bologna ed Inter, che è il fulcro portante del progetto ‘Liberi Dentro’, una squadra di calcio composta dai detenuti del carcere di massima sicurezza di Livorno.
Il merito del tecnico è quello di portare avanti una realtà di fatto in una realtà come quella penitenziaria, spesso attribuita ad un regime di totale sofferenza e del vuoto più assoluto. Il carcere non è facile per nessuno, ma progetti come questo permettono senza dubbio un effetto più che benefico a coloro che passano non pochi anni tra le sbarre.
“Qui il calcio è molto più pulito. Le regole sono tutte regole non scritte” dichiara Stringara ai microfoni del TG1. “Sono le regole del rispetto del compagno, dei ruoli e degli avversari”
Esperienza che forma in maniera del tutto efficace coloro che sono coinvolti in Liberi Dentro. “Ho imparato a perdere a vincere; perdere non era nel mio linguaggio” dichiara uno di loro. Un altro invece si esprime così: “Puoi dimenticare di essere un detenuto, puoi ricordare di essere una persona normale”
La squadra – composta da circa 60 elementi – quest’anno frequenta un vero e proprio torneo amatoriale, e possono addirittur fregiarsi del particolare titolo di unica squadra a non aver riportato nè ammonizioni e nè espulsioni.
Un modello sicuramente da esportare in molte altre realtà analoghe, in cui la quotidianità di una partita di calcio spesso può rivelarsi come in questo caso un pretesto per migliorarsi. ‘Liberi Dentro’: un nome che in questo caso suona come un beffardo ossimoro ma che rappresenta il calcio che abbatte i confini dell’immaginario collettivo.