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Fiorentina, Iachini: “Stiamo crescendo, ma manteniamo i piedi per terra”
Giorno di vigilia in casa Fiorentina. Il tecnico Beppe Iachini ha presentato in conferenza stampa la gara contro il Genoa. Ecco le sue parole riportate da TuttoMercatoWeb:
Come sta andando la sua Fiorentina in questo momento?
“Io confido solo sul lavoro, sia sulla fase difensiva che sul possesso palla. Stiamo crescendo, cominciamo a conoscerci. Voglio un calcio che porti a mettere la palla “nei tre legnetti”, come dico io. Nel frattempo voglio lavorare anche sulla mentalità, e i calciatori hanno risposto bene. I nostri comportamenti ci devono permettere di avere una mentalità che ci faccia arrivare al massimo dei punti, sia in casa che fuori casa. Quando sono arrivato c’era sfiducia e paura vista la classifica. Abbiamo ribaltato questa situazione in poco tempo, tra virgolette. Però teniamo la testa bassa, ancora non abbiamo fatto niente. Pensiamo una partita per volta con umiltà“.
Potremmo vedere il tridente Chiesa-Cutrone-Vlahovic?
“Tutti pensano che io da mediano non faccia fare gol ai miei giocatori, ma non è così. Quando ho avuto la macchina giusta ho sempre valorizzato i miei attaccanti. Ricordo Icardi, Belotti, Dybala o Vazquez, tanto per fare qualche nome. Il mio lcompito è lavorare per inserire al meglio i miei giocatori. A me piace un calcio propositivo, nel quale tutti gli interpreti stiano bene. In passato ho giocato con Dybala-Vazquez-Belotti, questa volta possiamo anche tentare il tridente Chiesa-Cutrone-Vlahovic“.
Cosa si aspetta dalla partita di domani?
“Se l’affrontiamo male mentalmente mi incazzo di brutto. Non penso però che la squadra possa sottovalutare un impegno così decisivo. Siamo recuperando soprattutto dal punto di vista mentale. Purtroppo non abbiamo vinto a Bologna, anche se potevamo farlo, contro la SPAL abbiamo preso tre punti contro una squadra che poi ha vinto a Bergamo. Contro l’Atalanta abbiamo vinto in 10 e a Napoli abbiamo fatto benissimo e abbiamo visto poi gli azzurri con la Lazio. Il Genoa ha messo in difficoltà la Roma, ha giocatori importanti e servirà attenzione e determinazione. Vogliamo fare la nostra gara ma in casa nostra non ci deve essere trippa per gatti”.
Sta iniziando a vedere i progressi?
“A Bologna e con la SPAL la gamba non frullava come doveva. Avrei però voluto lavorare anche nella prima settimana di sosta, mentre ci sono stati otto giorni di vacanza. Ho dovuto regolarmi sapendo che dal 29 dicembre al 6 gennaio ci saremmo allenati. Non potevo però esagerare con i carichi, mi sarebbe piaciuto farlo nella settimana precedente. Detto questo, i ragazzi stanno rispondendo bene, continueremo a lavorare“.
Come sta Chiesa?
“Per prima cosa voglio dire che non farò valutazioni pensando all’Inter, conta solo il Genoa. Manderò in campo la migliore formazione. Chiesa si è allenato e sta bene, non ci sono problemi“.
Come sta Badelj?
“A mio avviso né lui né Pulgar può fare l’interno di centrocampo, serve un passo diverso. Anche io potevo giocare solo davanti alla difesa. Loro due hanno determinate caratteristiche. Milan lo stimo molto, lo avrei voluto anche in altre squadre, sta lavorando per arrivare alla migliore condizione fisica visto che quando sono arrivato aveva qualche problemino. Lo porto sempre perché è importantissimo nello spogliatoio. Sta recuperando e ci darà una mano. Per il momento ha una mezz’ora sulle gambe“.
Ha avuto un inizio simile a quello a Empoli. Perché questa volta andrà diversamente secondo lei?
“A Empoli eravamo arrivati in zona salvezza ma a gennaio c’è stata qualche incomprensione con la società, volevo determinate cose che non si sono verificate. Quando sono andato via la squadra era salva comunque. Mancavano alcuni giocatori, dovevamo fare qualcosa in difesa ma alla fine non è stato fatto. Avevo bisogno di altri giocatori per raggiungere l’obiettivo salvezza. La società qui a Firenze sta lavorando, i ragazzi hanno qualità e sono abituato a lavorare e valorizzare i giovani. Ci saranno momenti difficili, questo non lo dobbiamo dimenticare, ma i margini ci sono e sono tanti. Possiamo migliorare ancora. Siamo sulla strada giusta e dobbiamo cavalcarla”.
Domani non ci sarà Dalbert: quali sono i vantaggi che Venuti o Olivera possono portare?
“Sto valutando, Maxi è arrivato da 5/6 giorni, poi c’è anche Terzic e stiamo lavorando sulla sua crescita. Lorenzo lo conosciamo tutti, nelle ultime ore valuterà e deciderò. Ho fatto delle prove, anche perché non ho iniziato la stagione qui e serve tempo. Devo prendere una decisione e le mie scelte saranno importanti. Il campo mi fa vedere le cose come stanno”.
È soddisfatto di come sta andando l’attacco?
“Non ancora al 100%. A Bologna dovevamo fare il gol che avrebbe chiuso la partita. Abbiamo fatto la scelta sbagliata in alcune azioni e dobbiamo lavorarci. Con la SPAL abbiamo buttato via alcune occasioni e potevamo sbloccare prima la partita. Alcuni movimenti d’attacco non sono andati bene, nonostante li avessimo provati. Mi aspetto i gol non solo dalle punte, voglio anche quelli degli esterni e dei centrocampisti. Poi dalle palle inattive arriveranno anche quelli dei difensori. Stiamo insistendo sui movimenti d’attacco e presto arriveranno le certezze che cerchiamo. Giochiamo per fare gol, per vincere le partite li devi fare“.
Come va Sottil?
“Sta crescendo, ha un motore importante e a 20 anni può migliorare. Può fare più ruoli. Alla fine però è il campo che parla, se uno è più forte di un altro gioca, altrimenti aspetta il suo momento. Questa è una regola del calcio, non lo dico con polemica. Io aspetto tutti, anche i magazzinieri“.
Si è reso conto quando è arrivato che questa squadra aveva bisogno di un padre?
“Non so cosa sia successo prima, il mio modo di lavorare è fatto di bastone e carota ma con questo gruppo non ho avuto bisogno del bastone, visto che i ragazzi mi hanno dato massima disponibilità. Ho visto solo grande voglia di fare, i miei calciatori hanno fame di sapere. Ho cercato di dare questo e sotto l’aspetto emotivo ho cercato di essere un po’ uno psicologo, il mio lavoro fa parte di questo“.
Commisso ha cambiato i piani e tornerà la prossima settimana. Che cosa ne pensa?
“È importante avere un presidente così attaccato alla squadra. Gli ho detto subito che avremmo rimesso tutto in ordine attraverso il lavoro e il mio compito è questo. La squadra deve far innamorare di nuovo Firenze. Spero che sia felice, quando viene al campo siamo contenti ma anche quando non c’è telefona sempre“.
Sta diventando l’eroe di Firenze. Quattro partite, tre vittorie e un pareggio: vuole lanciare un messaggio?
“Non mi sento un eroe, sono semplicemente l’allenatore della Fiorentina. Voglio rendere i tifosi orgogliosi della squadra, serve organizzazione e ogni volta che scendiamo in campo dobbiamo cercare di fare il meglio possibile. Gli eroi sono i ragazzi che si sono messi a disposizione per tornare a sorridere. Abbiamo vinto a Napoli, è vero, ma non abbiamo fatto niente, dobbiamo continuare su questa squadra. L’esultanza dopo il successo fa capire quanto abbiano sofferto i giocatori nell’ultimo periodo. Lanciare un hashtag? Non so neanche cosa sia, ho un telefonino da 35€ (ride ndr)“.
È contento di Lirola?
“Sì ma può crescere ancora. Ha passo e gamba, sta migliorando e non poteva sicuramente ricevere la palla spalle alla porta. Sta crescendo sotto l’aspetto dell’intensità, deve fare su e giù per il campo per 90 minuti. Mi aspetto i suoi gol, ma in generale me li aspetto da tutti gli esterni“.
Sul piano professionale il coinvolgimento emotivo per il passato alla Fiorentina da giocatore le dà qualcosa in più?
“Ogni professionista ha il suo percorso di vita. Mi sono trovato bene, sul piano umano, ovunque ma nel cuore ci sono dei posti che ti rimangono in maniera particolare e Firenze è un porto importante della mia vita. Sono stato stimato da giocatore e tornare qui è stato motivo di orgoglio. Voglio ripagare l’affetto che i tifosi mi hanno sempre dato. Le vittorie qui a Firenze per me conteranno sempre un qualcosa di più rispetto ad altri posti. Voglio vedere gli atteggiamenti giusti da parte dei giocatori. Vogliamo vincere la prossima partita“.
Cosa teme di più del Genoa?
“Hanno grandi qualità in tutti i reparti. Schone, Pandev, Sturaro e Sanabria sono ottimi giocatori, Perin, Criscito e Romero sono importanti, come anche Radovanovic. Non meritano la classifica che hanno sotto il punto di vista della rosa”.