I nostri Social

News

Juventus, Dybala: “In estate ero vicino alla cessione ma..”

Pubblicato

il

Tempo di lettura: 2 minuti

L’attaccante della Juventus, Paulo Dybala soprannominato la Joya ha rilasciato un’importante intervista in esclusiva a Guardian. L’argentino ha svelato che la scorsa estate avrebbe potuto lasciare la Juve, ma qualcosa l’ha trattenuto. Ecco le sue dichiarazioni:

Sul modo di giocare:

Senza la palla mi annoio se passa molto tempo senza che la tocchi, mi sento perso. Perdo le misure della partita, il ritmo. Sono fortunato a far parte di una squadra che punta sul possesso e dove tutti sono tecnicamente bravi. Così le occasioni a tua disposizione sono tante. Non pensi più: “Ne ho una, forse due al massimo per partita, devo fare qualcosa di buono”. No. Perdi la palla e ti arriva di nuovo. Pjanic, per esempio, riceve più di 120 palloni a partita. A volte incontri allenatori che ti danno libertà. Per gli attaccanti è la cosa migliore che possa accadere e cerco ancora di giocare come sempre, con la palla. Non dovremmo mai dimenticare che anche questo è un gioco e che quando eravamo piccoli giocavamo per divertimento. È così che abbiamo iniziato. Tutti abbiamo un bambino dentro di noi e non dovremmo mai lasciarlo fuori”.

Pubblicità

Sul suo trascorso fino ad ora alla Juve:

“Mi sembra di essere arrivato ieri se tutto va bene mi restano da giocare ancora 10 anni ma è andato tutto così veloce”.

Sul possibile addio la scorsa estate:

Pubblicità

“Ero vicino alla partenza questa era l’intenzione del club e lo sapevo. Fino all’ultimo minuto sono rimasto in attesa. Sono felice e a mio agio l’arrivo di Sarri mi ha aiutato. Voleva che restassi, cosa che mi ha dato la forza quando non sapevamo cosa sarebbe successo. Sapevo che poteva aiutarmi a tirar fuori il meglio da me stesso”.

Sul futuro:

“Mi restano due anni di contratto. Non è poco ma non è neanche tanto. Vedremo quali saranno i piani della società, se mi vorrà ancora qui o meno. Questa è una decisione che il club deve prendere. È difficile sapere perché le cose cambiano in un secondo”.

Pubblicità

in evidenza