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#LBDV – Valverde, un box to box per Zidane

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Tra le tante stelle del Real Madrid, ce n’è una, arrivata da lontano, che sta brillando più delle altre: Federico Valverde si sta prendendo la scena nei blancos. Il giovane uruguagio è il simbolo del nuovo Madrid targato Zidane, un club che fa della programmazione il suo nuovo dik-tak. Negli anni e nei decenni passati, infatti, il Real Madrid bussava alle porte dei top club europei e vestiva di blanco i loro migliori giocatori inondandoli di milioni. Da qualche anno, invece, il Madrid si assicura i talenti emergenti del calcio mondiale e li fa maturare tra le mura amiche. Un progetto fatto di programmazione e madridismo, grazie alla Castilla.

UNA CASTILLA ‘REAL’

Il Real Madrid Castilla è la seconda squadra delle Merengues e milita nella Segunda Division B. I giovani talenti che vengono acquistati dal Madrid, finiscono nel Castilla: apprendendo cosa significa essere ‘madridista’, possono formarsi lontano dalle luci dei riflettori per poi poter essere pronti per vestire la camiseta blanca, quella della prima squadra. Federico Valverde è soltanto l’ultimo: tanti fenomeni sono esplosi nella Castilla e si sono consacrati in prima squadra. Anche Casemiro, per esempio, ha fatto un percorso analogo all’uruguayano. Da qualche anno, poi, c’è stato un progressivo cambio di metodologia: i dirigenti blancos battono la concorrenza a suon di milioni e portano in Castilla talenti emergenti. Nell’ultima stagione, per esempio, Rodrygo o Reinier sono stati acquistati e ‘parcheggiati’ in Segunda Division per crescere e farsi le ossa.

VALVERDE, PEDINA FONDAMENTALE

Arrivato per cinque milioni di euro, si è fatto le ossa prima in Castilla e poi nel Deportivo La Coruna, prima di prendersi la scena nel Real. Classe 1998, è già una pedina fondamentale del Madrid di Zidane. Già venticinque le presenze con il Madrid, condite da tre assist e due reti. Partita dopo partita, El Pajarito è diventato lo scudiero perfetto di Casemiro, prendendosi la titolarità anche grazie all’infortunio di Modric. Valverde porta tanta corsa e quantità in mezzo al campo, decisivo negli strappi e nei recuperi di palla, un classico box-to-box. Da buon uruguayano qual è, il suo tratto distintivo è senza dubbio la ‘Garra‘: caratteristica prettamente sudamericana, che rispecchia la voglia di non arrendersi mai e lottare sempre. E proprio per questo, Valverde è un guerriero. Un fenomeno che si è preso la mediana del Real Madrid, per la felicità di Zidane.

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AMATO ANCHE DAI NEMICI

La Garra è apprezzata da ogni allenatore. Ma ce n’è uno che, proprio su questo fondamentale, ci ha costruito una filosofia calcistica: stiamo parlando del Cholo Simeone. Il tecnico dei Colchoneros, infatti, non ha mai nascosto il suo amore per il rivale blanco. Un episodio, poi, lo ha messo sotto i riflettori di mezzo mondo: era il 115esimo della finale della Supercoppa Spagnola contro l’Atletico Madrid. Morata era lanciato a rete e lui non ci ha pensato due volte, si è lanciato in scivolata e ha abbattuto lo spagnolo. Cartellino rosso, ma gesto che non è passato inosservato: a fine partita, infatti, Valverde è stato premiato come MVP della finale.

CRESCITA NOTEVOLE E TAPPE BRUCIATE

Ci sono dati importanti che testimoniano la crescita di Federico Valverde. Il giovane centrocampista è sempre più fondamentale negli equilibri e negli schemi del Madrid: spesso, infatti, anche Modric o Kross partono dalla panchina e Valverde viene schierato titolare. Come se non bastasse, poi, il Real Madrid ha deciso di blindarlo: rinnovo del contratto fino al 2025 e clausola rescissoria di 750 milioni di euro! Cifra non banale, a testimonianza della grande considerazione che l’uruguagio abbia all’interno della squadra e per la società.

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Valverde è la nuova stella del Real Madrid: cresciuto nella Castilla, ora è un intoccabile nel Real Madrid…

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