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#LBDV – Adekanye, un giovane Phileas Fogg
“Che ce famo de Giroud, noi c’avevo Bobby gol“. Se foste stati all’Olimpico di Roma, sicuramente avreste sentito questo coro dopo la rete di Adekanye, quella del momentaneo cinque a zero della Lazio contro la Spal la scorsa domenica. Un coro sicuramente ironico e un pizzico polemico quello cantato dalla Curva Nord: indirizzato a Lotito e Tare, rei di non essere riusciti a portare a Roma Olivier Giroud, vero, ma anche un coro di stima per il giovane Bobby Adekanye. Che storia la sua…
ADEKANYE COME PHILEAS FOGG
Il giovane Bobby ha qualcosa in comune con Phileas Fogg, il protagonista del capolavoro di Jules Verne, che compì il giro del mondo in appena ottanta giorni. Adekanye è un classe 1999: così giovane e così tante storie da raccontare! Nato in Nigeria, a quattro anni si è trasferito in Olanda. Doppio passaporto per lui e giovanili dell’Ajax, in cui incantava gli addetti ai lavori. Nel 2011 passa poi al Barcellona, in Spagna. I blaugrana, tuttavia, commettono degli illeciti riguardo il trasferimento e gli viene imposta la chiusura del mercato per due sessioni. Nel 2015 finisce il suo rapporto con il Barca: prima il ritorno in Olanda al PSV, poi un nuovo viaggio, questa volta a Liverpool, in Inghilterra. Da questa estate è sbarcato in Italia: classe 1999 e ha già vissuto in cinque nazioni diverse.
CARATTERISTICHE DI GIOCO
Bobby Adekanye è un’ala destra di 170 centimetri di altezza. E’ il classico giocatore brevilineo. Bobby è un giocatore moderno: rapido, tecnico ed esplosivo, in grado di saltare l’uomo e creare superiorità. Nel corso della sua, ancor giovane, carriera, ha giocato anche trequartista: Adekanye è abile a destreggiarsi anche negli spazi stretti e cerca spesso la conclusione verso la porta. Quando giocava nel Barcellona, infatti, lo paragonavano a Robben. Nelle giovanili, faceva la classica giocata “alla Robben“: tagliava il campo e concludeva col mancino. Tante le qualità per Adekanye, calciatore amato in ogni squadra in cui ha militato.
PIU’ FORTE DELLE AVVERSITA’
Essere un giramondo è bello, ma mettere radici è fondamentale, soprattutto nel mondo del calcio. Per sua sfortuna, Bobby Adekanye non ha avuto questo privilegio. Ha girato e conosciuto culture diverse e differenti maestri di vita, tutti importanti per lui. Adekanye è stato più forte delle avversità: quelle che lo hanno portato lontano dalla Masia del Barcellona, per esempio. Ma Bobby è stato più forte anche della stupidità umana: quando giocava nelle giovanili del Liverpool, per esempio, fu coinvolto in un episodio di razzismo. Era il 2017 e si disputava la gara di Youth League tra Spartak Mosca e Reds: tanti gli ululati nei suoi confronti e multa salata della UEFA nei confronti della squadra russa. Ma Adekanye, dicevo, è stato più forte.
LA RIVINCITA DI ADEKANYE
Tante le difficoltà affrontate nel corso della sua breve carriera, tutte, comunque, superate. Porte chiuse in faccia, offese, insulti, ma poi ecco la sua rivincita. Domenica scorsa, Bobby Adekanye ha sostituito Felipe Caicedo al quarantottesimo minuto di Lazio-Spal. Dieci minuti più tardi, il calciatore nigeriano ha battuto Berisha, estremo difensore del club spallino. Prima rete in serie A per lui. E poi il giovane si è preso l’abbraccio di tutti i compagni. Amato da tutti, come dicevo. L’Olimpico era una festa, e Bobby sorrideva sentendo:
“Che ce famo de Giroud, noi c’avevo Bobby gol. Bobbyyy gollll.“