Approfondimenti
DIETRO LE QUINTE – Il Pirata rossonero
Appuntamento del giorno con la rubrica targata LBDV dal titolo “DIETRO LE QUINTE”. Una rubrica dedicata a chi, oltre al calcio giocato, ama curiosità e aneddoti legati al mondo del pallone.
Oggi 14 febbraio il mondo dello sport celebra tristemente, come ormai si fa da 16 anni a questa parte, l’anniversario della scomparsa di Marco Pantani. Un talento fuori dall’ordinario, tra i più talentuosi scalatori dell’era del ciclismo moderno, che è andato via nel giorno di San Valentino del 2004 in quella maledetta stanza D5 del residence “Le Rose” di Rimini. Un fatto che sconvolse tutto il mondo dello sport che ha fatto suo negli anni d’oro, prima che cadesse nell’orlo della depressione.
Lui che ha legato la sua passione calcistica al nome del Milan che il giorno dopo il tragico avvenimento giocò con il lutto al braccio la partita contro il Lecce. Rossoneri che oggi lo hanno ricordato tramite un post sui social.
Today marks 16 years since we lost our fellow Milanista, Marco Pantani, who will be forever missed and loved ❤️️
Ciao Pirata ????⚫#SempreMilan pic.twitter.com/V24n7GxeYa— AC Milan (@acmilan) February 14, 2020
Un omaggio dovuto da parte dei rossoneri che non tarda ad arrivare ogni anno in questa data.
Spesso il Pirata non faceva mancare il suo sostegno sugli spalti di San Siro, che calcò nel 28 ottobre 1997 in occasione della serata d’addio al calcio di Franco Baresi.
Era l’anno prima della doppietta Giro-Tour (ad oggi l’ultimo ciclista a riuscire nell’impresa) e che spalancò la parentesi al boom della sua carriera. Incantesimo che si interruppe dopo quel controllo ematico a seguito della vittoria sul traguardo di Madonna di Campiglio.
L’inizio del declino, prima umano che sportivo, che Pantani non riuscì a reggere. Il peso enorme delle speculazioni ed il clamore mediatico a cui fu sottoposto il ciclista si rilevarono fatali, sfociando in quel maledetto gesto di 16 anni fa.
Un episodio che sconvolse l’opinione pubblica, e non è affatto retorica dire che il panorama nazionale delle due ruote, e non solo, fu segnato da quanto successo. Perché campioni così segnano il cuore degli appassionati, conquistandone ancora tanti altri.
Tutta questione di sentimento sportivo, come quella che legava Marco Pantani al Milan. Un tifoso speciale andato via troppo presto e su cui si è speculato fin troppo anche dopo quel 14 febbraio 2004.