Approfondimenti
OLTRE IL CALCIO – Storie di rivalità (non solo) calcistiche: Stella Rossa-Partizan Belgrado
Ci sono partite in cui il calcio è solo un pretesto e il risultato sportivo conta fino ad un certo punto. La sfida tra Stella Rossa e Partizan Belgrado è una di queste. Il Derby di Belgrado, infatti, è uno scontro tra due visioni diverse, due ideologie differenti e, spesso, si sfocia in situazioni che c’entrano poco con il calcio.
STELLA ROSSA VS PARTIZAN BELGRADO
Domani alle 18.00 Belgrado sarà spaccata a metà: da una parte troviamo la Stella Rossa. Nata il 4 marzo del 1945 ad opera di studenti dell’Università della capitale serba, ha ridato vita alle ceneri del SK Jugoslavija. E’ la squadra che ha vinto di più nella storia della Superliga ed è l’unica formazione serba ad aver alzato al cielo una Coppa dei Campioni. Era in 1990-91 e la Stella Rossa ha battuto l’Olympique Marsiglia al San Nicola di Bari, laureandosi Campione d’Europa.
A distanza di un chilomentro dal Marakana, lo storico stadio della Stella Rossa, sorge lo Stadio Partizan. Il Partizan Belgrado nasce il 4 ottobre del 1945 ad opera di partigiani jugoslavi. Indossano magliette nere e bianche e vengono chiamati “Parni Valjak“, ovvero rulli compressori. Vanta un palmares di tutto rispetto: sono, infatti, 47 i titoli tra campionati e coppe nazionali.
DELIJE VS GROBARI
La sfida tra le due squadre di Belgrado è conosciuta come “Veciti derbi”, ovvero il “derby eterno”. Da una parte troviamo i “Delije”: tifosi e giocatori della Stella Rossa sono soprannominati giovani coraggiosi perchè sono i più vincenti e spavaldi. La Stella Rossa, come detto, è nata per mano di alcuni studenti. L’intento, quindi, era quello di dar vita ad una squadra del popolo: La Zvezda, infatti, vanta un forte spirito nazionalista e un forte legame tra la gente e la patria. I tifosi avversari, tuttavia, gli hanno affibbiato il soprannome di Cigari, ovvero zingari: molte simpatie, infatti, si registrano tra etnie rom del Crvena. Tifosi e giocatori del Partizan Belgrado, invece, vengono chiamati “Grobari”: i colori sociali sono il nero e il bianco e le divise ricordano quelle dei becchini serbi. Il Partizan Belgrado, comunque, nasce come squadra dell’esercito, ovvero coloro che hanno difeso il popolo dalle truppe naziste nella seconda guerra mondiale. Tra i suoi fondatori, come detto, troviamo tanti partigiani jugoslavi.
VECITI DERBI
Come anticipato, tra Stella Rossa e Partizan Belgrado il risultato sportivo è un dato aggiuntivo, spesso irrisorio. Il Marakana o lo Stadio Partizan, infatti, si accendono letteralmente! Coreografie infuocate, ma spesso, anche scontri molto accesi tra le tifoserie. Nel Veciti Derbi del 31 ottobre 1999, infatti, nello stadio dei Grobari, un tifoso di casa ha lanciato un Bengala colpendo e uccidendo un tifoso della Stella Rossa, di appena diciassette anni. L’anno seguente, poi, una partita tra le due squadre di Belgrado durò solamente trentotto secondi: dopo il fischio d’inizio, infatti, le due tifoserie decisero di finirla lì e iniziò un acceso scontro tra le parti in causa. Le due squadre sono divise in tutto, ma c’è una cosa che le accomuna, ovvero l’odio comune verso i croati.
IL COMANDANTE ARKAN E LE SUE TIGRI
Quando le vicende di calcio e politica si intrecciano, non escono mai cose buone. La politica con il Veciti Derbi c’entra, eccome se c’entra. Il 22 marzo del 1992 andava in scena una sfida tra Stella Rossa e Partizan Belgrado al Marakana. “Le Tigri” entrarono allo stadio guidate dal proprio capo, il comandante Arkan con tre striscioni: “Venti chilometri a Vukovar”, “Dieci chilometri a Vukovar”, “Benvenuti a Vukovar”. Tutto lo stadio, e sottolineo tutto, applaudì l’ingresso di questi paramilitari. Cosa c’entra col calcio? Beh Arkan, al secolo Zeljko Raznatovic, era il capo ultras della Stella Rossa e le sue Tigri il gruppo di tifosi più violento della Zvezda. Dall’agosto al novembre del 1991, anche le Tigri presero parte all’assedio e alla presa di Vukovar, cittadina serba nel territorio croato, compiendo una strage di cittadini croati. Come detto, l’episodio fu salutato con entusiasmo anche dai tifosi del Partizan. Eravamo nel cuore della guerra in Jugoslavia. Il comandante Arkan è stato un personaggio che si distinse in quegli anni: grazie alle gare della Stella Rossa, infatti, reclutava nuovi paramilitari tra i sostenitori che andavano alla stadio. Le Tigri divennero il braccio armato dell’espansionismo serbo di Slobodan Milosevic.
Il 15 gennaio del 2000, Arkan fu ucciso. Anche i tifosi della Lazio gli hanno reso omaggio con questo striscione. Il gesto, si narra, era un tributo per onorare la memoria di un amico personale di Sinisa Mihajlovic. Lo striscione, però, fu duramente criticato, non solo dall’opinione pubblica, ma anche da Boksic, calciatore croato e compagno di squadra del serbo.
STELLA ROSSA VS PARTIZAN BELGRADO
Stella Rossa-Partizan, ieri. pic.twitter.com/RyignUQctl
— delinquentweet (@delinquentweet) March 5, 2017
Come avete capito, quella tra Stella Rossa e Partizan Belgrado non è una semplice partita. Quanto succede in ogni sfida è qualcosa che col calcio c’entra davvero poco. La settimana scorsa abbiamo preso nota del Kitalar Arasi Derbi di Istanbul; queste due partite, infatti, hanno un legame: sono entrambi derby ma sono anche alcune delle sfide più calde ed infuocate nel mondo del calcio. Come andrà a finire la gara in programma domani? Beh, presto per dirlo, ma una cosa è certa: sarà uno scontro, in tutti i sensi.
Stella Rossa contro Partizan Belgrado è molto di più di una semplice partita. E’ un derby eterno, una lotta soprattutto fuori dal campo, è una delle rivalità più accese del mondo del calcio.
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