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ANGOLO DEL TIFOSO BOLOGNA – Lazio-Bologna alla playstation
Sabato pomeriggio, all’Olimpico, grande accoglienza per Sinisa Mihajlovic. I capi ultras della Lazio lo hanno trattato come un mito. Lui è andato a salutare sotto la curva biancoceleste, dove gli hanno consegnato una bellissima foto, immortalata nella partita di andata a Bologna.
Il mister, di spalle, con la tuta del Bologna e con ancora una figura sofferente dalla malattia che saluta la gente della Lazio sullo sfondo. Il passato e il presente di un uomo che lascia il segno e che non ha intenzione di cambiare in questo senso.
Venendo alla partita giocata, possiamo affermare che i primi venticinque minuti siano stati giocati alla Playstation. I valori delle due squadre sono davvero distanti.
La Lazio non ha dato modo al Bologna di giocare come solitamente fa. Ha tenuto ritmi di gioco elevatissimi, non dando riferimenti in attacco. Correa ed Immobile si muovevano su tutto il fronte d’attacco, destra e sinistra. Molte volte rientravano a recuperare palloni a centrocampo ed aiutavano in fase di interdizione.
Luis Alberto monumentale. Un giocatore che sa come trattare il pallone in ogni azione. La sua classe è scandita dalle scelte che fa, sapendo prima cosa fare.
Dopo questo forcing, era inevitabile che la Lazio andasse in vantaggio. E proprio Luis Alberto, al diciottesimo minuto del primo tempo, con un destro dal limite dell’area grande insacca alla spalle di Skorupski.
Due minuti dopo, Soriano, solo davanti a Strakosha, spreca un’occasione più nitida di un rigore.
Il possibile pareggio del Bologna, che comunque sarebbe stato immeritato fino a quel momento, diventa il raddoppio di Correa al ventunesimo minuto. Durante gli ultimi venti minuti della prima frazione di gioco, il ritmo della Lazio cala e il Bologna inizia a tessere la sua solita tela di gioco.
I ragazzi di Sinisa, come spesso accade, rientrano negli spogliatoi con il fardello dello svantaggio, appesantito in questo caso anche dalla netta inferiorità dimostrata.
Il secondo tempo, inizia con i rossoblu più incisivi, tant’è che la Lazio lascia qualche spazio agli avversari. Teoricamente, il Bologna due goal li realizza ma, purtroppo, sono entrambi valutati dal VAR non regolari. Il primo goal, annullato a Denswil per un tocco involontario di mano. Il secondo euro goal annullato a Tomiyasu per un precedente fuorigioco millimetrico di Palacio sull’assist.
La partita è terminata con una sconfitta netta da parte del Bologna. Il risultato parla chiaro, ma ancora di più è emersa l’incapacità di reagire da subito ai colpi della squadra di Inzaghi.
Oggi la sfida del Bologna è proprio questa. Limare i dettagli, in modo tale che una buona squadra diventi una grande squadra. La Lazio ha dato l’impressione di aver proprio completato questo processo di trasformazione, iniziato qualche anno fa. Il percorso di crescita passa dagli errori, dalla consapevolezza di essere bravi ma non ancora così vincenti.
La Lazio oggi può competere per lo scudetto e domani magari per la Champions.
Il Bologna oggi deve competere con i suoi limiti e, un giorno, affacciarsi alle platee importanti e spiccare il volo.