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ANGOLO DEL TIFOSO NAPOLI – Napule è… la miglior difesa che… attacca
Se fosse un film, il titolo, banale ma esplicativo, potrebbe essere: “Graduale ritorno alla normalità”.
Per chi ha visto davvero di tutto quest’anno, assistere ad una partita dove per novanta minuti (distrazione sul gol esclusa) il Napoli attacca, dialoga tra i reparti, difende con ordine e costruisce occasioni da gol con regolarità (pur segnandone solo due), è davvero una bella sensazione, quasi di liberazione.
Il vantaggio è arrivato su un gran colpo di testa di Kostas Manolas, divenuto ormai il “leader calmo” di una difesa che ha trovato in Maksimovic una buona spalla. Il gol ha liberato ancora di più il gioco azzurro, sempre in controllo, capace di inanellare diverse occasioni da rete, molte delle quali sprecate però in modo inguardabile e vistoso.
Il raddoppio ha poi premiato un bell’inserimento di un preziosissimo Di Lorenzo, imbeccato splendidamente da Mertens appena entrato.
La partita di sabato sera ha, come tutte le altre, fornito importanti spunti.
Tra questi:
- Lobotka può diventare preziosissimo per la capacità di giocare in verticale tutto ciò che Demme lavora in orizzontale; se recupera un tempo di gioco, ripiega meglio in difesa e prende confidenza col campionato italiano, può ritagliarsi un ruolo importante nella crescita del centrocampo azzurro;
- è ufficiale: Fabian Ruiz gioca finalmente di nuovo a pallone;
- da qualche settimana si comincia a vedere di nuovo un’idea di squadra, prova evidente di come la dedizione, il sacrificio e l’allenamento alla fine pagano sempre;
- il Napoli ricomincia a correre, i dieci uomini di movimento si cercano l’un l’altro, immaginano calcio e cominciamo a costruirne a tratti di qualità.
C’è sempre il brivido finale, ma questo è nelle corde d’una squadra che ha – in questo aspetto – una sorta di difetto congenito.
Il risultato finale racconta di tre punti importanti in casa in una giornata strana e anomala, speriamo (ma non è detto) l’ultima d’un campionato di cui probabilmente si parlerà a lungo, qualunque saranno le decisioni finali prese da una Lega in evidente confusione.
Il Torino – in ogni caso – deve stare attento, perché difende male, costruisce poco e attacca senza idee.
Meglio, dunque, guardare in casa propria, dove le cose gradualmente migliorano e – come detto – sembrano quasi tornare alla normalità.