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Atalanta, Toloi: “Sarebbe un onore per me indossare la maglia della Nazionale italiana”
Rafael Toloi, difensore dell’Atalanta, ha rilasciato una lunga intervista alla rivista Undici. Eccone alcuni stralci: “Non dimentico i sacrifici fatti, so qual è stato il mio percorso, so che non è stato facile. Non posso permettermi di sprecare tutto, non me lo perdonerei. Da quando ho 13 anni vivo da solo. Sono andato via di casa per giocare a calcio, a Goiás, senza i miei genitori perché avevano un lavoro nel mio paese. Flavia, mia moglie e mamma di Maria, la nostra figlia, è sempre stata con me: mi ha aiutato tanto”.
ARRIVO IN ITALIA. “Scelsi la Roma anche perché c’erano molti brasiliani in rosa che potevano aiutarmi. Mi fecero sentire subito a casa. Fossi andato in una squadra senza connazionali, chissà, avrei avuto più difficoltà e la mia storia sarebbe stata diversa”.
ATALANTA. “Sono stato fortunato a incontrare Gasperini, è sempre molto concentrato. Sono a Bergamo da quando è arrivato il mister. Il suo lavoro è di altissimo livello. Ci ha fatto crescere, con lui siamo diventati tutti più forti”.
CHAMPIONS. “È un’altra cosa. Incontri squadre che giocano per vincere. Per noi è stata un’esperienza bellissima: ci godiamo il Valencia e speriamo continui. Il campionato è diverso, anche per via della formula, hai tempo, ci sono più partite e molte squadre giocano anche per il pareggio. In Champions sono tutti scontri frontali, non ci sono ragionamenti”.
FUTURO.“Chissà, potrò anche fare l’allenatore: con tutte le cose che sto imparando, potrei pensarci. Sono cresciuto tantissimo. Nell’Atalanta, poi, per come giochiamo, so che non possiamo sbagliare niente: abbiamo dei movimenti e dei concetti da applicare bene. Ora li ho memorizzati, ma ci vuole applicazione e tempo”.
NAZIONALE ITALIANA. “Sarebbe un onore poter indossare la maglia azzurra: ho i bisnonni italiani e sono da cinque anni qui, in questo Paese bellissimo: ho il cuore azzurro. Risponderei subito alla chiamata di Mancini”.