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Sinisa Mihajlovic: “Stare a casa con la famiglia è un privilegio, dobbiamo collaborare tutti”
La voce dentro al coro questa volta è di chi ne ha vissute tante, soprattutto recentemente. Sinisa Mihajlovic racconta attraverso la Gazzetta dello Sport il suo punto di vista per quello che l’Italia sta vivendo in questi giorni a causa dell’emergenza COVID-19. Ecco le sue parole:
“Ho passato tre mesi chiuso in ospedale, per me le precauzioni per il coronavirus sono una passeggiata. Ho fatto due guerre, vissuto le bombe: sarà mai un problema stare a casa? Non sto sminuendo i pericoli del coronavirus, né l’ansia di chi non è abituato a stare a casa. Per dire: mia moglie si muove di più in casa che certi calciatori in campo! Ma dopo mesi in ospedale senza neppure aprire una finestra, stare a casa con la famiglia per me è un privilegio”.
Cosa fa Mihajlovic in questi giorni? “Libri, internet, telefono, film, serie tv… c’è di peggio no? Dobbiamo aiutare i medici stando a casa, proteggendo le fasce più deboli. Si dice che muoiono solo gli anziani con patologie pregresse, come fosse una consolazione. Ma gli anziani non sono numeri, sono risorse, sono la nostra storia”.
Si passa poi al calcio: “Giusto stoppare gli allenamenti, il campionato andava anche fermato prima. L’Italia è la mia seconda casa ma qui le decisioni vengono sempre prese a metà, c’è poco coraggio e sempre una scappatoia. Gli italiani sono geniali ma o gli imponi una cosa in modo netto o ti sfuggono ovunque. Mi aspetto che il campionato finisca e che vengano rinviati gli Europei. Faremo meno vacanze? Chi se ne frega”.
Infine un messaggio di speranza: “Batteremo il coronavirus e quando torneremo alla normalità sarà bellissimo. Consiglio di vivere il finale di stagione con passione, senza polemiche o scuse: ci serva da insegnamento”.