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#CORONAVIRUS – Viviano: “Gabbiadini? L’ho sentito, come Quagliarella: stanno bene. Non credo di tornare alla Samp”
La carriera di Emiliano Viviano rimane una delle storie con più alti e bassi degli ultimi anni: le vicissitudini che hanno caratterizzato il numero uno sono davvero tante, non ultima la breve parentesi con la SPAL e, ad oggi, la situazione da svincolato. L’ex Sampdoria ha rilasciato una lunga intervista all’emittente Sampnews24.com, nella quale ha raccontato le sue vicende attuali, facendo anche riferimento alla situazione del coronavirus. Queste le sue parole, come riportate da CM.com: “Vivendo a Brescia, le scene sono di ordinaria follia, ma non sto neanche a raccontarle. Ho sentito Gabbiadini per messaggio, ma anche Barreto e Quagliarella: stanno tutti bene. Il dottor Baldari, invece, lo sento due-tre volte al giorno: è una leggenda a Genova, è una persona sempre disposta ad aiutare e che si fa in quattro per tutti” ha raccontato a Sampnews24.com. “Mezza Genova, infatti, si è mobilitata per lui in questo momento perché è veramente ben voluto da tutti per ciò che ha sempre fatto”.
La Sampdoria ti ha accolto e ti ha dato l’opportunità di tenerti pronto. Come sono stati questi mesi di allenamento a Bogliasco? “La Sampdoria con me si è comportata bene e ho trovato disponibilità, ovviamente nei limiti del possibile. Mi sono potuto allenare tranquillamente”.
Appena tutto questo caos finirà, tornerai a Bogliasco o c’è già qualche movimento per il futuro?
“No, non credo di tornare lì per varie vicissitudini. Non so ancora quello che succederà, avrò ancora tempo per firmare ma ovviamente questa emergenza ha bloccato tutto. Vediamo cosa succederà con i campionati, adesso fare programmi è impossibile”.
Com’è andata con l’Inter? A gennaio sei stato vicino a tornare.
“Sì, è vero, nonostante le tante cose che si sono scritte. Tanto per dirne una, hanno detto che ero andato lì dopo gli errori di Padelli, quando in realtà non era assolutamente vero. Avevo già parlato con la società e sarei dovuto comunque andare ad allenarmi lì, perché pensavano che l’infortunio di Handanovic fosse più grave del previsto. Daniele non c’entra niente. Quando hanno visto che l’infortunio non era così grave, hanno deciso di non andare avanti”.