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IO RESTO #ACASACONVLAD – Dimmi chi sei e la pizza te la scelgo io

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La Pizza. Ah, Dio benedica la Pizza. L’unica opera d’arte (perchè questo è, sfido chiunque a pensarla diversamente) al mondo in grado di mettere d’accordo tutti: grandi e piccini, ricchi e poveri, bimbi e anziani.

Ah, che bella la pizza con tutti i suoi colori, i mille ingredienti e i mille gusti. In questi giorni di quarantena, chi più chi meno, ha dato libero sfogo all’arte: mani, e grembiule, infarinati, passate di pomodoro, palline di pasta e mozzarella. Proprio la pizza, che Dio la benedica, ha strappato sorrisi a chi lotta, a chi #RestaACasa.

Ebbene, secondo me da opera d’arte, la pizza potrebbe diventare altro. Che cosa? – direte voi. – Beh, che ne pensate della pizza come segno di pace? Nel delirio da quarantena, quindi, ho immaginato un’ipotetica tavolata di strani individui che banchettano con un pezzo di pizza in mano e un bicchiere di birra nell’altra.

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SEI PERSONAGGI IN CERCA… DI PIZZA!

Sei personaggi, sei storie diverse, sei fedi diverse, eppure tutti seduti allo stesso tavolino. Partiamo dal primo, il più anziano della compagnia. A capotavola troviamo Gennaro Gattuso. Il tecnico del Napoli, subentrato in corso d’opera a Carlo Ancelotti, ha subito accettato l’invito di Edin Dzeko. Il Cigno di Sarajevo, infatti, ha perso una scommessa con Ciro Immobile e ha invitato qualche ‘amico’ a cena. Oltre al capocannoniere della Serie A e il tecnico del Napoli, il bosniaco ha invitato Paulo Dybala, ripresosi dal Covid-19, il Papu Gomez e Romelu Lukaku. Un tavolo eterogeneo e stranamente assortito, vero?

Eppure assumiamo per assurdo che tutto fili liscio. Gli argentini fanno comunella e parlano della propria Nazionale e della Copa America. Gattuso bacchetta Immobile per quel gol che ha sconfitto gli azzurri all’Olimpico, Dzeko e Lukaku, invece, discutono su chi abbia realizzato più reti in carriera.

Arriva il momento di ordinare la pizza.

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Ah che dura scelta da fare! Sul menù, tuttavia, c’è la voce “Dimmi chi sei e la pizza te la scelgo io” e i nostri commensali decidono di lasciare carta bianca al pizzaiolo.

Dopo svariati minuti, in cui Ringhio Gattuso non nasconde la sua irrequietezza, arrivano le sei pizze.

Paulo Dybala è contento come una pasqua: davanti a lui il cameriere ha posato una “Fantasia di Ciro” – Si, il nome del pizzaiolo è Ciro – esclama il cameriere. Abbinamento scontato per me. Fantasia dello Chef come la fantasia che la Joya porta in campo, bella pizza per belle giocate. La cosa meno scontata, comunque, è la scelta di invitare Dybala. Dzeko avrebbe voluto invitare un altro grande attaccante, Gonzalone Higuain, ma aveva paura che il Pipita lasciasse a bocca asciutta tutti i suoi commensali. Mai scelta del bosniaco fu più azzeccata.

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Ringhio Gattuso, invece, storce un pò il naso. “Che dice, mister? La pizza proposta non è di suo gradimento?
“Certo che no – esclama Rino – mi piace assai, me l’aspettavo, tutto qua”.

Ebbene, niente di meglio che una bella Diavola per il nostro Gattuso. Salsiccia calabrese come lui, ‘piccante’ come Ringhio ci ha abituato, sia come calciatore che come allenatore. “Cameriere, un appunto però: questo basilico poteva evitarselo eh. Io bado alla sostanza, non alla forma!”

E’ il turno di Ciro Immobile. Ahh, una bella ”Sacicc e Friariell” per il Ciruzzo nazionale. Dall’altro lato del tavolino, le orecchie di Gattuso si drizzano come quelle dei cani quando fiutano il tartufo: “Cirù, ma non è…”

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“No, Gennà. Non vengo a Napoli, resto alla Lazio e vinco lo scudetto” – risponde stizzito Immobile.

[Paulo Dybala se la ride e si fa scappare un “ti piacerebbe” che strappa risate a tutti, un pò meno all’attaccante della Lazio]

Tocca a Edin Dzeko. Et voilà, una bella Americana per lui. Finita la quarantena, infatti, ogni romanista che si rispetti ha già perso le speranze nella Champions League e nella vittoria dell’Europa League, la sua unica preoccupazione è la società. Da Pallotta a Friedkin sembrerebbe tutto fatto, eppure ancora non c’è nero su bianco.

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“Me l’aspettavo. – aggiunge dispiaciuto il bosniaco – Speriamo che questa americana non si dimostri poco affidabile come quella che ho mal digerito negli ultimi anni.”

Penultimo ad essere servito è il Papu Gomez. Tra una battuta con Dybala e una videochiamata con Bauti, il Papu sorride quando vede una Quattro Stagioni.

“Ah come mi piace Ciro (il pizzaiolo)” – esclama il Papu – “Dopo l’abbuffata di paella a Valencia avevo proprio bisogno di una pizza così. Sono almeno quattro anni che giochiamo un gran calcio; quattro stagioni in cui siamo passati da ‘provinciale’ a sederci al tavolo delle migliori otto in Europa. Che soddisfazione!”

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Ultimo, ma non per importanza, Romelu Lukaku. Entra il cameriere e lascia una pizza maxi dai mille condimenti davanti il belga. Sogghigna il carro armato interista e si pregusta la sua maxi-pizza. Nemmeno il tempo di addentare il primo pezzo, però, che arriva una chiamata. Con la mano libera, Lukaku preme il tasto rosso e rifiuta. Addentato il primo pezzo, però, arriva anche un messaggio: “Caro Romelu, per ogni pezzo di pizza mangiato, 14 giri di campo domani. Con affetto, Antonio Conte.”

E’ triste il belga, abbassa lo sguardo e non sa se continuare a mangiare. Vicino a lui c’è il piccolo Dybala che gli dice: “Ehi Romelu, ti capisco. E’ così anche da noi. Pensa che Gonzalo non è ancora tornato dall’Argentina ma ho saputo che ha preso 12 chili.”

Tra le risate generali, qualche brindisi e qualche battutita (con Gattuso che prova, invano, a convincere Ciruzzo a trasferirsi a Napoli), termina la cena.

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Domani è tempo di allenamenti. Si ritorna in campo. O almeno si spera.

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