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FIGC, Gravina: “Taglio stipendi della Juventus un esempio per tutti”

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Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera soffermandosi sull’influenza del Coronavirus sul calcio italiano. Di seguito le sue parole riportate da alfredopedulla.com:

“La priorità del calcio è la salute di tutti e la solidarietà. Quando torneremo a giocare dipende dal virus. Il nostro piano è chiaro: rispettare il valore della competizione sportiva. L’obiettivo è finire i campionati, arrivando alla definizione delle classifiche. Abbiamo capito che ripartire a maggio sarà difficile, ma possiamo spingerci sino a luglio. Stiamo cercando di adattare la situazione alla nostra realtà. Non vogliamo invadere la stagione che verrà perché c’è l’Europeo. Abbiamo una deadline: chiudere entro la fine di maggio 2021. Aumentare le squadre in A? Ci guida una stella polare che sono le norme e non è facile modificarle. La Serie A a 22 squadre nell’anno in cui bisogna chiudere prima non mi sembra una strada percorribile. Le cifre delle potenziali perdite mi sembrano fuori luogo. Siamo convinti che certe risorse dobbiamo procurarcele da soli. Stiamo studiando un piano salva calcio per il rilancio di questo importante settore produttivo del Paese”.

Successivamente, Gravina ha, anche, commentato l’intesa raggiunta tra la Juventus e i suoi tesserati per un taglio agli ingaggi vista l’emergenza Coronavirus:

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“L’accordo raggiunto dalla Juventus è un esempio per tutto il sistema. Ringrazio Giorgio Chiellini, i suoi compagni e Maurizio Sarri perché nel solco della collaborazione che la Federazione auspica da giorni, hanno posto l’interesse generale al centro della loro interlocuzione con il club. L’unità e la solidarietà nel mondo del calcio rappresentano la prima grande risposta all’emergenza che stiamo vivendo e che rischia di essere ancor più grave se non dovessimo tornare a giocare. Solo attraverso il contributo di tutti i protagonisti, ognuno per la sua parte, renderemo il calcio più forte”.

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