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Milan, Ag. Musacchio: “Per i rossoneri ha rifiutato tre offerte. Deluso dalla panchina … “
Marcello Lombilla, procuratore di Musacchio, difensore del Milan, ha rilasciato un’intervista alla redazione di MilanNews.it. Ecco le sue dichiarazioni:
Come sta Mateo? Sta seguendo il programma del Milan?
“E’ con suo fratello a Milano, perché prima che dichiaravano la quarantena in Italia ha mandato la famiglia in Spagna, quindi è da solo ma si sta allenando bene. Il club ha inviato ai giocatori un programma per lavorare a casa, nei limiti del possibile sta facendo esercizi con corsa e attrezzi”.
Come valuti la sua stagione?
“La stagione è stata come quella del Milan, andava bene ed era contento. All’inizio stava giocando con continuità e stava migliorando, aveva fiducia in sé stesso, poi ha avuto un infortunio che lo ha fermato. Poi quando era pronto per tornare, l’allenatore non lo ha più messo in campo e questo l’ha abbattuto mentalmente. E’ stata una scelta dell’allenatore. Quando Matteo si è fatto male il tecnico ha messo Kjaer al suo posto, poi una volta che Musacchio è tornato ha fatto giocare Gabbia. Sono messaggi che un giocatore recepisce, incertezze che portano mancanza di fiducia”.
Come ha reagito Musacchio?
“Lui ce la mette tutta ugualmente, si allena, fa quello che deve fare. Se deve andare in panchina lo farà e a giugno vedremo. Prima vediamo cosa succederà con il coronavirus, che è più importante del calcio, poi quando tornerà la normalità vedremo come saremo messi. Se il Milan ci vuole, e credono di avere un giocatore che vale la pena tenere, allora rimarremo. Se invece dovremo andare via lo faremo. Al momento non ho avuto colloqui, è una situazione confusa per tutti. Vedremo cosa succederà più avanti”.
Ci saranno incontri a fine anno per il rinnovo?
“Non ho idea, non dipende da noi. L’intenzione deve esserci al 100% da entrambe le parti ovviamente. E’ molto complicato quando uno dà il massimo, si sforza per dimostrare di valere i soldi per cui viene pagato, dà tutto e poi ti infortuni per un sovraccarico, perché l’allenatore te lo chiede, e perché la squadra ha bisogno visto che non c’era nessuno. Ti fermi 3 partite, torni e sei in panchina, sei il terzo nelle gerarchie in difesa. Un anno perché è arrivato Bonucci ed era Bonucci, poi Caldara e per la stampa italiana doveva giocare sempre, veniva scritto tutti i giorni, lo leggevo tutti i giorni e so che effetto fa nella testa di un giocatore. Adesso ti fai male, torni e sei il terzo nella tua posizione, c’è un po’ di malessere in questo senso perché non è giusto, ma sono scelte del mister e vanno rispettate”.
Ci sono state offerte?
“A dicembre, per darti una idea, quando stava giocando ed era a un livello molto alto, così come la squadra, in quel periodo ero in Italia con lui, ho rivisto il Mateo della nazionale e del Villarreal. Non ha voluto che mi mettessi a parlare con due squadre spagnole molto importanti e una squadra inglese, non ha neanche voluto che mi sedessi ad ascoltare, non mi era mai capitato con lui. Non ha minimamente voluto, da quanto si sentiva coinvolto nel Milan e di quanto stava bene. Lui sta bene al Milan, ama il club da sempre e lo ha sempre voluto. Nel 2017 abbiamo detto due volte di no al Tottenham, e in 30 secondi abbiamo detto di si al Milan. Le cose si fanno in due, se non la vedremo allo stesso modo con il club allora valuteremo come continuare. A Mateo rimane un anno di contratto e dovrà valutare il suo futuro”.