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ESCLUSIVA #LBDV – Mancini a ‘#ACasaConVlad’: “Il Benevento merita assolutamente la promozione. La preparazione atletica sarà fondamentale”
Ospite d’eccezione quest’oggi nel corso di #ACasaConVlad, appuntamento social quotidiano de Le Bombe Di Vlad. Trattasi di Riccardo Mancini, telecronista di DAZN, che ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso della diretta Instagram in compagnia del nostro redattore Antonio Faiella.
Di seguito gli estratti salienti della diretta:
Una premessa doverosa sull’attuale situazione che ormai viviamo da settimane: come la stai vivendo?
“Cerco di tenere l’umore alto. Tramite i social sto portando avanti “BeAtHome”, che vede coinvolti, tra gli altri, molti calciatori di Serie B. È anche un modo per stare in compagnia in questi giorni difficili”.
L’altro giorno parlavamo con il Dottor De Nicola della questione preparazione atletica: secondo quanto da lui sostenuto, sono necessarie settimane di preparazione prima di riprendere. Cosa ne pensi?
“L’augurio innanzitutto è che il campionato riprenda, perché le società potrebbero risentirne economicamente e molte sono a rischio, soprattutto nelle serie minori. Sarebbe un bene ripartire ma la priorità ovviamente è comunque quella di debellare il virus. La preparazione sarà una sorta di tournée estiva. Parlando con alcuni ragazzi della Serie B, infatti, hanno evidenziato l’importanza di trovarsi pronti fisicamente. Stagione spremuta dal punto di vista fisico? Sicuramente si ragionerà in maniera diversa, saranno alterati alcuni equilibri ma l’importante è mantenere la regolarità dei campionati”.
Sul Benevento:
“Stava facendo obiettivamente un altro campionato. A parte una sola sconfitta a Pescara, per il resto si è rivelato un vero e proprio rullo compressore. I calciatori vivono la situazione con sufficiente tranquillità e sono in attesa anche loro di poter riprendere. Anche in caso di annullamento di campionati, sarebbe fuori luogo non portare le streghe in A: lo hanno meritato sul campo ampiamente e rischiano di battere ogni record della categoria”.
Sul percorso della sua carriera:
“Servono un po’ di componenti: una è la fortuna, perché serve sempre trovarsi al momento giusto al posto giusto, però, senza dubbio, bisogna essere pronti quando si presenta l’occasione. Il mio percorso è partito facendo tanta pratica, e l’ideale è anche mettersi ad un computer per scrivere. Tutto è partito da tuttomercatoweb.com, poi ho avuto la possibilità di fare uno stage con Sky, trattando la B. Dopo questa esperienza, fui convocato dai responsabili Serie B dell’emittente e fui messo subito sotto esame. L’anno successivo mi chiamò la stessa Sky per fare una sostituzione estiva ed iniziai ad entrare anche in video, trattando il calciomercato. Poi passai a FoxSports e ci sono rimasto per ben cinque anni. E adesso sono a DAZN che, in qualche modo, ha ereditato quasi tutto il parco campionati di Fox”.
Un sogno nel cassetto?
“Puntare sempre in alto ovviamente: mi piacerebbe un giorno poter commentare le partite più importanti della Serie A, e poi magari di Champions”.
Quali sono i calciatori di Serie B più pronti per il salto in A tra i giovani?
“Tra i giovani trovo interessanti Palmiero e Bettella del Pescara. E poi ce ne sono tanti altri, come Ricci dell’Empoli e Calò della Juve Stabia. Ed attenzione anche ai portieri: ci sono molti estremi difensori giovani e pronti alla massima serie”.
Una considerazione sul VAR:
“Sono sempre a favore del VAR, ma va usato nel modo giusto. Sono più vicino alla cultura inglese, dove non ci sono tante polemiche: lì non vanno mai a rivedere le azioni dubbie perché il direttore di gara si fida dei suoi assistenti VAR. In Italia non potrebbe mai succedere, per questione di concetto. Ricordo, a tal proposito, una dichiarazione di Ancelotti, che disse: “Allora ci facciamo arbitrare dal Var”, ma dovrebbe essere messa da parte questa cultura del sospetto”.
Quale calciatore della Salernitana ritieni pronto per la Lazio?
“Kiyine secondo me è il più forte. La parentesi al Chievo in A un po’ lo ha penalizzato, data la situazione difficile degli scaligeri in quella stagione. Se riesce a calibrare un po’ la sua personalità, è un calciatore che ha tutti i mezzi tecnici per fare bene”.
Quanto è difficile mascherare la fede calcistica nel proprio lavoro?
“È facilissimo perché amo tantissimo il mio lavoro. Sin da piccoli si segue una squadra ma, dal momento in cui è subentrato il mio lavoro, mi è stato semplice mascherare il tutto”.
La telecronaca in occasione del gol di Nainggolan in Cagliari-Spal ha fatto il giro del mondo:
“Sono uno molto autocritico ma fu una delle partite che mi rese più soddisfatto. Fu una bella trasferta a Cagliari, era una bellissima giornata. Radja fece un gol straordinario, e lui ha questi grandi colpi”.
Sullo Spezia:
“È una delle squadre che più mi ha divertito, ha un calcio da ‘Serie A’. Italiano ha trasmesso una mentalità importante e giocano un calcio molto giovane e frizzante. Ha fatto la sua discreta carriera da calciatore e da allenatore può fare un ottimo percorso. Per approccio, ricorda molto De Zerbi. Mi aspetto che lo Spezia possa lottare fino alla fine per salire in massima serie”.
Si parla di un interessamento del Milan per Milik, con Immobile tra i candidati alla sua eredità a Napoli. Che ne pensi?
“Il rebus dell’attaccante del Milan va avanti da anni. Milik potrebbe fare bene al Milan, ma bisogna chiarire prima il progetto tecnico di base. Non è un mistero che il Napoli voglia sostituirlo con un calciatore del calibro di Immobile, ma proprio quest’ultimo non è affatto semplice da soffiare a Lotito”.
Questa sosta può ribaltare le gerarchie campionato?
“È un bel rebus: ad esempio bisogna vedere se squadre come Lazio ed Atalanta riescono a mantenere lo stesso ritmo impressionante. Un ruolo fondamentale lo giocherà la preparazione fisica”.
Su eventuali playoff:
“Io sono per la regolarità del campionato, e quindi trovo giusto che il campionato finisca. Se si può, si deve arrivare fino in fondo”.
Chi vedi favorito in Champions?
“Può essere l’anno del City, dato che il Liverpool potrebbe mollare un po’ la presa a campionato ormai già vinto. Tra l’altro, in Inghilterra, sono molto determinati a rientrare in campo. Il progetto di Guardiola va avanti da anni e potrebbe raccogliere i propri frutti. Bayern? Squadra che può dire la sua, così come il PSG”.
Sul futuro di Guardiola:
“Sicuramente è molto legato al destino del percorso in Champions di quest’anno. Lui è onesto e quando dice che vuole rimanere, nonostante il blocco, c’è da crederci. Nel contempo, la storia del tecnico spagnolo insegna che non supera cicli di 3/4 anni per club”.
Sul futuro di Sarri:
“Gli allenatori sono sempre legati ai risultati. In base a questi, la dirigenza deciderà, anche perché, in caso di mancato Scudetto, vedo difficile una sua riconferma”.
Quanto vedi possibile l’impresa del Napoli in Champions contro il Barcellona?
“Mi fido di quanto fatto finora, in maniera eccellente, da Gattuso. Mi ha sorpreso molto il suo impatto. Ha trovato la connessione giusta con i calciatori, qualità mostrata anche al Milan. ADL ha fatto bene a scegliere lui e credo che possa rivelarsi una sorpresa. Caso Meret-Ospina? È uno spreco tenere uno come Meret in panchina, ricorda un po’ Perin quando approdò alla Juventus. Se Gattuso pensa che possa essere Ospina più adatto, è giusto così, visti i risultati. Poi, in sede di mercato, si fanno le scelte adatte per tutti e le parti si chiariranno”.
Credevi in un tale impatto di Theo Hernandez sulla Serie A?
“Si, l’ho commentato già ai tempi della Liga e non ho paura di dire che è uno dei terzini più forti al mondo”.
Dopo il fallimento a Bologna, pensi che Inzaghi sia pronto per la Serie A?
“È un tecnico che necessita dell’ambiente giusto. Parlando con altri calciatori del Benevento, emerge che lui è un allenatore che ha lavorato molto sulla testa. In A non hanno capito il suo metodo, mentre a Benevento ha trovato la struttura adatta e potrebbe fare bene anche in A, qualora si facessero i ritocchi giusti”.
Su Cucurella:
“Più che un terzino, è un esterno a tutto fascia. Il Getafe è la squadra giusta per lui: non ha grandissime ambizioni ma è comunque in Europa ed in zona Champions. Fisicamente deve crescere ancora ma tecnicamente ha tanta corsa e un ottimo sinistro. In Italia potrebbe trovare qualche difficoltà, perché in Spagna non hanno un concetto della tattica sviluppato come da noi. In un modulo 3-5-2 lo vedrei meglio. Interesse del Napoli? Sarebbe a mio avviso opportuno affiancargli un calciatore più pronto, anche per crescere”.
Che emozioni ti dà Wembley?
“Parlando con chi è stato nel vecchio Wembley, molti dicono che non ci sono più le emozioni di una volta. Ma è uno stadio unico, una vera e propria cattedrale del calcio. Già solo il percorso per arrivare in tribuna stampa è un qualcosa che ti fa rabbrividire”.
Uno stadio italiano in particolare che ti appassiona?
“In A non ne ho fatti tanti, ma l’Olimpico è una cosa immensa e la stessa Sardegna Arena ha un ambiente affascinante. Ma in genere mi piacciono molto gli stadi del sud: seguendo la Serie B, mi capita spesso di andare in città come Salerno e Benevento che hanno un calore unico”.
Una telecronaca che ricordi in modo particolare?
“La vedevo proprio stamane: Chelsea Tottenham, semifinale di FA CUP. La commentai con Dario Marcolin, al quale va la mia vicinanza dato il periodo difficile personale che sta vivendo”.