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CORNER CAFE’ – All’alba delle telenovelas

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Questo aprile è un aprile che sa già di giugno. Sarà la pandemia, sarà che siamo tutti chiusi in casa, sarà che le telefonate sono più veloci degli incontri fisici ma, al contempo, il mercato si basa su strette di mano e firme su contratti. Resta il fatto che questo aprile sa di mercato, ché sono già partite le prime telenovelas. 

Produzioni di bassa lega, leggere e che non si prendono troppo sul serio, atte a chi, nel primo pomeriggio, vuol passare una tranquilla mezz’ora senza impegno. Ovviamente, le produzioni cinematografiche, non quelle di mercato. Quelle fanno male, alla mente e al cuore. Continue sincopi, spasmi muscolari indotti da notifiche push, le spie lampeggianti dei cellulari: “Speriamo che sia quella – la notizia, ndr – buona”. E invece no, è solo un altro punto di una retta infinita. Una retta che nasce da un sussurro, una voce che poi prende forma e diventa concreta.

Concretezza che viene continuamente minacciata e corroborata da altre voci, altri sussurri, smentite e conferme dalle parti più improbabili: possiamo davvero fidarci del fratello della moglie del barista che ha servito il caffè a Rangnick in novembre scorso? Eppure è lì, dichiarata in bella mostra: “Diamine, allora se lo dice lui e lo riporta l’altro, è fatta davvero”. 

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Talmente tanto fatta che è dovuto intervenire persino Messi a spegnere i focolai delle voci su un suo approdo all’Inter, col presidente Zhang pronto a fregarsene del sistema del FPF e offrire al Barcellona aerei, ville con piscina, resort e pure qualche calciatore, giusto per completare l’offerta. Ma si sa, i giocatori mentono – e alle volte è anche vero,  “non fidiamoci!”. 

E’ così che nascono le telenovelas. E non si esauriscono dopo qualche stagione da otto episodio l’una, no: vanno avanti giorno dopo giorno, e in quarantacinque minuti trasmettono mezz’ora di recap e un quarto d’ora di pubblicità; dove ogni minimo accenno, come l’essere sceso il venerdì al posto del giovedì per fare la spesa, fa notizia e avvicina – o allontana, eh – quel nome a quella squadra.

Non intendo, per precisione, falsificare ogni accenno a trattative potenzialmente veritiere: andrei contro, del resto, anche all’anima della testata, che di fatto fa questo, informazioni calcistica e di mercato. Molte sono vere, e finiscono anche bene – l’Inter ha preso Lukaku l’ultimo giorno di mercato in Premier, con uno scatto felino di Marotta che ha della nomination agli Oscar. Però, diciamocelo, fanno sorridere: del resto, noi come faremmo senza?

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