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CORNER CAFE’ – Chi verrà lasciato indietro
Al termine della faccenda, ci sarà chi verrà lasciato indietro, in Serie A. E si tratta di quei piccoli club che, anno dopo anno, arrancano cercando in ogni modo di restare lì, proprio nella massima serie che tanto lustro dà ai club più blasonati.
Le parole di Tommaso Giulini suonano come una triste melodia, un carillon vecchio e polveroso lasciato in una stanza vuota. Ha paura, il presidente del Cagliari: paura che anche loro, come quel vecchio carillon, possano essere lasciati indietro. Perché, diciamocelo, c’è tanto che non funziona, in Serie A. E se da un lato, per certi versi, il campo zittiva le polemiche, orientando l’attenzione sul gioco e sul risultato, ora le falle sono belle che in vista, pronte a far entrare acqua ed affondare la nave.
Momenti come questo, funesto che sia, possono e devono essere presi come attimi di riflessione: in modo da riparare quelle falle, in modo da evitare che il campionato, già dietro ad altri viste le differenze economiche, si impoverisca ancora di più. Ci sarà chi riuscirà ad andare avanti: la Juventus di Agnelli, il Napoli di De Laurentiis, il Milan, l’Inter e chi, di fatto, può contare su un’industria mai ferma o, altrimenti, che potrà riprendersi alla bell’e meglio; eppure, ci sarà chi non ce la farà: Cagliari, Spal, Verona, Lecce e le altre società di media o bassa classifica; realtà locali, come locali sono anche gli sponsor che, paradossalmente, difficilmente riusciranno ad esserlo nel prossimo futuro. Ci sarà bisogno di ripartire ma, per ovvio che sia, ci saranno a disposizione meno soldi per le cose meno importanti. Compreso il calcio.
Sarebbe ora, dunque, di prendere spunto dalla Premier League: lo afferma del resto anche Giulini, proponendo – come un carillon in una stanza vuota – una sorta di Salary Cup, proprio come in Inghilterra, in modo da poter favorire anche i club meno ricchi. Sarebbe ora, Lega Serie A, di fare meno confusione tra le alte sfere, smettendo di litigare a destra e a manca, di tergiversare sulle facezie, e prendere in mano la situazione. Altrimenti, ci sarà chi rimarrà inevitabilmente indietro, in Serie A.