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Benevento, Foggia: “Ripartire? L’importante è capire se c’è la volontà”

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Il direttore sportivo del Benevento, Pasquale Foggia ha parlato della possibilità di ripartire a settembre ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli. Di seguito le sue parole raccolte e riportate da tuttobenevento.it:

“Quello che abbiamo fatto sul campo è sotto agli occhi di tutti. Per me la cosa più importante è la salute di tutti ma poi credo fortemente che si debba riprendere. Io parlo del sistema calcio, invece si parla sempre solo della Serie A o del Benevento, che con 22 punti di vantaggio è giusto che vada in Serie A, ma io parlo anche dei Dilettanti e della Serie C. È un sistema troppo ampio e abbiamo la responsabilità di troppa gente, troppe famiglie, troppi sogni. Quindi bisogna fare di tutto. Ci stiamo preparando alla ripresa ed eventualmente saremo anche pronti a rispettare un rigido protocollo”.

Foggia commenta così la possibilità di ripartire a settembre: “Potrebbe essere un’ipotesi. L’importante è capire se c’è la volontà da parte di tutti di finire il campionato, mettendo da parte ipocrisie e interessi personali. Purtroppo anche in questa situazione si vedono prese di posizione per un obiettivo personale e non collettivo. Oggi bisogna capire come fare per salvare il sistema calcio e non parliamo solo dei 22 che scendono in campo. Bisogna capire questo. Lo dico oggi che ho venti punti di vantaggio ma l’avrei detto anche se fossi stato venti punti sotto l’ultima. Bisogna salvaguardare tutti e non solo la Serie A e lo dico da direttore sportivo di una società prima in classifica con un presidente forte. Dobbiamo guardare agli interessi di tutti e non solo del Benevento o di qualche altra squadra. Due sono le strade: o c’è una presa di coscienza da parte di tutti oppure l’unica soluzione è finire i campionati, quando sarà possibile e in massima sicurezza. La situazione che stiamo vivendo è grave e fa tristezza, ogni volta che accendi la tv senti sempre qualche notizia che non avresti mai voluto sentire ma non bisogna essere ipocriti e pensare che il calcio, come ho sentito dire anche da qualche politico, in questo momento non sia fondamentale. Se si aprono delle attività e delle imprese bisogna aprire anche il calcio: sappiamo quanto conti il calcio se guardiamo allo sviluppo economico. Dovrebbe essere primario non secondario”.

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