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#LBDV- Andrea Fortunato, storia di un destino beffardo

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Il 25 aprile è un giorno di ricorrenze, alcune belle altre un pò meno. Esattamente 25 anni fa ci lasciava Andrea Fortunato, ragazzo che ha toccato il cielo con un dito e poi si è dovuto arrendere ad un destino beffardo. Andrea era un ragazzo con tante qualità, sia umane che calcistiche, tanto da aver lasciato un grandissimo ricordo a chiunque lo abbia conosciuto e chi, come me per esempio, lo ha conosciuto a ‘distanza.’

UN’ASCESA REPENTINA

Nato a Salerno nel 1971, Andrea Fortunato si è reso protagonista di un’ascesa repentina e straordinaria nel mondo del calcio. Prima l’esordio in B con il Como, poi la chiamata dalla Serie A. Dal 1991 al 1993, infatti, Andrea veste la maglia del Genoa (in questo periodo vi è anche una parentesi al Pisa in serie B). E’ precoce e talentoso, tanto da meritarsi la chiamata della Juventus ad appena 23 anni. Giovanni Trapattoni ha aperto un nuovo corso in bianconero e ha deciso di puntare sui giovani: Alessandro Del Piero, Sergio Porrini e, appunto, Andrea Fortunato. Il giovane salernitano ci mette davvero poco per prendersi la titolarità della corsia mancina. Con i bianconeri gioca ventisette partite, realizzando anche una rete contro la Lazio (l’unica in bianconero, la quarta in A dopo le tre realizzate con il Genoa). L’ascesa, come dicevo, è stata repentina: arriva anche la chiamata di Arrigo Sacchi, tecnico della Nazionale Italiana. Andrea Fortunato esordisce anche in nazionale il 22 settembre del 1993 contro l’Estoria, realizzando uno dei suoi sogni. Purtroppo per lui, quella è stata l’unica apparizione con gli azzurri.

DESTINO BEFFARDO

Andrea ha 23 anni, ha appena esordito nella Nazionale Italiana e gioca nella Juventus, la squadra che tifava fin da bambino. Eppure qualcosa non va, e tutti se ne accorgono. Andrea non va più a mille da qualche mese. Il 20 maggio, lo stesso Fortunato si ferma: “Non ho più un briciolo di energie.” Dai controlli emerge che Andrea ha la leucemia linfoide acuta. A 23 anni, Andrea Fortunato aveva tutto quello che chiunque avrebbe desiderato, poi ecco il destino beffardo. Serve un trapianto. Andrea lotta con tutte le sue forze, ci mette tutto se stesso come quando scorrazzava in campo inseguendo i suoi sogni. Sembra quasi farcela, ma poi il destino maledetto si intromette di nuovo: il 25 aprile del 1995, Andrea Fortunato ci lascia in seguito ad una polmonite intestiziale.

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Ah, che destino beffardo per lui.

IL RICORDO DI ANDREA FORTUNATO

Speriamo che anche in Paradiso ci sia una squadra di calcio, così che tu possa continuare a essere felice correndo dietro ad una palla.

Tra le tante frasi su Andrea Fortunato, mi sono imbattuto in queste parole di Gianluca Vialli, suo compagno di squadra. Andrea era un sognatore, Andrea era un ragazzo come noi, che però ce l’aveva fatta. Ma Andrea non si sentiva arrivato, faceva semplicemente quello per cui era nato.

A 25 anni dalla sua scomparsa, Andrea Fortunato è ancora ricordato ed amato. La Juventus, per esempio, gli ha dedicato un commovente post proprio qualche ora fa:

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Andrea Fortunato ha lasciato un vuoto in tutte le persone che lo hanno conosciuto. Anche Angelo Peruzzi e Fabrizio Ravanelli, per esempio, appena alzata al cielo la Coppa Campioni nel 1996, hanno avuto un pensiero per lui, a testimonianza della grande impronta che Andrea aveva lasciato.

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Ovunque tu sia, ciao Andrea.

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