Approfondimenti
CORNER CAFE’ – Questione di progetto
E’ comprensibile, quasi giustificabile, che Zlatan Ibrahimovic voglia delle garanzie dal Milan. Del resto, rinunciarci andrebbe contro il personaggio, quello vincente, quello che nemmeno l’età può scalfire.
Dall’altra parte del fiume c’è Ivan Gazidis. Il cinico amministratore dei rossoneri, quello che non si ferma davanti a nulla, quello per cui conta solo e unicamente il profitto dirigenziale ed il bilancio trimestrale in positivo. Tra le due anse il rinnovo dello svedese, che sta sempre più assumendo contorni tragicomici – come, del resto, ogni trattativa che si rispetti.
Sono entrambi armati. Nessuno dei due vuole fare un passo indietro: sanno bene che significherebbe resa incondizionata all’avversario. Si studiano, nell’assordante silenzio rotto solamente dallo scorrere del rivolo azzurro e dal ticchettio delle lancette che segna lo scorrere delle ore. Ibra non vuole essere chioccia della nuova generazione, fatta di giovani di belle speranze e calciatori alla ricerca di riscatto; lui vuole essere re, il re di una scacchiera ben definita, che garantisca traguardi e trofei. Gazidis è in tutto e per tutto sul versante opposto, sa che le finanze sono poche: Elliott ha segnato una strada ben precisa, quella della rifondazione lenta, che parta con il minimo dispendio di energie e il massimo profitto ricavabile da esse.
Si studiano, i due contendenti. Nessuno dei due vuol fare il primo passo, nessuno dei due ha intenzione di cedere alle silenti provocazioni dell’altro. Chi, o cosa, scalfirà la palpabile tensione generatasi non è dato saperlo. L’unica cosa che pare chiara, al momento, è che se lo status quo rimarrà tale, i due presto si perderanno di vista. Prenderanno altre strade, decideranno che non vale la pena continuare a scrutarsi senza sparare un colpo. Del resto, è tutta una questione di progetto.