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ESCLUSIVA #LBDV – Davide Camicioli #ACasaConVlad: “Allenare è la cosa più complessa nel calcio. Inutile paragonare campioni di epoche diverse”

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Ospite d’eccezione, quest’oggi, nel corso dell’appuntamento odierno di #ACasaConVlad, trasmissione social targata Le Bombe di Vlad. Trattasi di Davide Camicioli, giornalista sportivo, che ha rilasciato alcune dichiarazioni durante la diretta sul nostro profilo Instagram.

Speriamo che da lunedì saremo tutti responsabili“: dichiara Camicioli, a proposito dell’attuale periodo d’emergenza. “Le nostre vite sono cambiate, così come il nostro lavoro. E’ stata una sensazione strana trovarsi nella posizione di valutare lo sport come un aspetto secondario. Tuttavia bisogna ripartire e bisogna vedere come gli italiani si comporteranno e come si stabilizzerà la linea dei contagi nel nostro Paese. La priorità resta la salute di tutti, per non incappare in un nuovo disastro, rischiando dunque effetti ancora più gravi sull’economia. Il calcio è parte integrante della stessa: è la terza industria del nostro Paese e versa un miliardo e trecento milioni di imposte all’anno allo Stato”.

A proposito di calcio, abbiamo chiesto a Davide quale fosse il suo punto di vista riguardo al futuro del calciomercato. Tanti i dubbi palesati dal giornalista, in virtù delle incertezze legate alle tempistiche.

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A tutti i giovani che sognano di diventare giornalisti sportivi, Davide suggerisce: “Il motto deve essere: crederci sempre! Un ragazzo che aspira ad esercitare questa professione deve lavorare e guadagnarsi il proprio spazio, anche se con piccole e poche soddisfazioni sul piano economico, soprattutto all’inizio. Il mondo dell’informazione è ormai alla portata di tutti grazie ai vari social, per cui bisogna essere sul pezzo sempre, con grande professionalità. Girano tante bufale e mantenere una propria linea editoriale rappresenta un sinonimo di professionalità”.

Uno dei personaggi più amati da Camicioli è l’allenatore Arrigo Sacchi. A tal proposito ha dichiarato: “Sacchi ha completamente rivoluzionato il calcio ed il modo di ottenere le vittorie, cosa che, in questo sport, fa la differenza. Si può vincere in tanti modi e basta davvero un nulla per fallire l’obiettivo. Sacchi, in questo, rappresenta la mia immagine calcistica per antonomasia“. E sulla figura dell’allenatore aggiunge: “E’ il mestiere più difficile: sono tanti i fattori da tenere in conto. Le pressioni sono molte e spesso ci si lascia andare a giudizi affrettati. Lo stesso Maurizio Sarri è stato criticato finora ma, qualora dovesse vincere il Triplete, diventerebbe il più forte. Per giudicare il lavoro di un allenatore bisogna aspettare, perchè in questo specifico caso, ad esempio, parliamo di un allenatore che ha vinto un’Europa League non per caso”.

Tanti sono i campioni che nella storia, calcistica e non, sono stati paragonati tra loro. Un esempio è il paragone tra Giacomo Agostini e Valentino Rossi, sul quale, secondo il giornalista, “in termini di bacheca non ci sarebbe storia. Ma si tratta di due grandi campioni di epoche diverse che non possono essere paragonati. E’ come paragonare Messi a Maradona: nello sport le epoche cambiano e sono contraddistinte da regole diverse. Per restare e vincere a certi livelli servono determinate caratteristiche che solo dei fenomeni possono avere. Nel calcio è facile vincere in provincia, ma lo è meno nelle grandi squadre”.

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