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#LBDV – Ibra ed il Milan, nel segno di un destino beffardo
Zlatan Ibrahimovic ed il Milan, la storia di un ritorno che appare sciagurato. Re Zlatan rischia seriamente di vedere già terminata la sua stagione in rossonero: decisivi oggi saranno gli esami strumentali per il campione svedese, ma per lui si teme la rottura del tendine d’ achille. Se così fosse, a 38 primavere, bisognerà attendere di rivederlo in campo la prossima stagione, fermo restando che dell’attuale ancora non vi è certezza.
Il ritorno di Ibra fu vissuto con grande emozione appena pochi mesi fa, da tutti i tifosi milanisti, certi che un leader carismatico come lui potesse ravvivare e ridare il giusto spessore al progetto rossonero, che da troppi anni stenta a ritrovare la sua dimensione. Tanti progetti tecnici naufragati, per ultimo quello che dovrebbe sancire l’ennesima rivoluzione, che è già partita. Dalla cacciata di Boban, e con Paolo Maldini in bilico, l’attuale allenatore Stefano Pioli si ritrova, qualora dovesse ripartire il campionato, a salvare il salvabile, conscio che dietro di lui aleggia con sempre più insistenza la presenza di Ralf Rangnick, che tra l’altro è già a lavoro sotto traccia per ridisegnare, ancora una volta, la squadra rossonera.
Appena pochi mesi fa, l’entusiasmo dei tifosi e di tutto l’ambiente sembrava essere stato ritrovato, grazie anche a Re Zlatan. Ora è già tutto diverso, ed immaginare Ibra ancora con la gloriosa maglia del diavolo nella stagione 2020/21, è estremamente difficile.
Storia di un ritorno poco felice, che ha deluso le attese ma solo per una serie di traverse congiunzioni astrali. Mettici anche la pandemia di mezzo, e ti rendi conto che forse non era il momento giusto, ma l’imponderabile è sempre dietro l’angolo.