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Torino, Vagnati: “Idee chiare sul mercato. Su Belotti e Longo…”

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Davide Vagnati, nuovo direttore sportivo del Torino, si è presentato nuovamente in conferenza stampa a distanza di pochi giorni. Una seconda presentazione dovuta alle norme da Covid-19 che non hanno permesso a molti giornalisti di essere presenti sabato scorso. Ecco le dichiarazioni del DS granata riportate da TMW:

Quale giocatore l’ha colpita di più?
“Non è stata una nostra mancanza se nella prima conferenza non c’eravate tutti, mi scuso per questo. Ho chiesto in prima persona di incontrarvi per condividere anche con voi le prime impressioni. La comunicazione è fondamentale, adesso è ancora più importante. Bisogna avere un rapporto diretto con i calciatori e capire le situazioni da affrontare. Sarebbe controproducente dire dei nomi, mi dispiacerebbe. Abbiamo qualche ragazzo del 2000 e 2001 che mi sta impressionando”.

Come gestirà il rapporto con l’ex ds Bava, rimasto comunque al settore giovanile?
“Tutti noi siamo chiamati a fare il bene del Toro. Io non ho riempito una casella occupata: Bava ha sempre fatto bene nel settore giovanile, se tutti vogliamo fare il bene del Toro possiamo toglierci soddisfazioni”.

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Che tipo di supporto sta dando a Longo?
“Il ds è importante per l’allenatore, valuta delle situazioni e dà valutazioni in maniera diversa rispetto allo staff tecnico. Ognuno ha le proprie responsabilità, non ho mai fatto alcun tipo di forzatura sulla formazione, ma se mi sento di dire qualcosa per migliorare un allenamento o una postura lo dico. Mi piace anche confrontarmi sulla tattica, lo stiamo facendo. Longo è molto preparato, parliamo di tante cose”.

Cambierà le sue modalità di fare mercato?
“Non è il momento di dire cosa faremo e cosa no. Ho le idee chiare, ma è stupido e da stolti non pensare alle prossime 13 partite. Valutiamo bene cosa abbiamo in casa, poi non ci tireremo indietro e non ci faremo trovare impreparati”.

Che idea si è fatto del Toro di quest’anno?
“E’ una squadra che ha molto di più rispetto a chi sta lottando per la salvezza. L’ha dimostrato nella scorsa stagione, poi in estate è stata rinforzata ulteriormente. A volte ci sono dinamiche, delle problematiche che vanno oltre al campo: i risultati negativi hanno sempre un perché, non può essere un caso. Il Toro ha una squadra importante, ma la squadra importante non fa i punti: serve aiutarsi, fare una corsa in più, seguire lo staff. Ho trovato un gruppo unito, mi fa ben sperare”.

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Sta osservando anche i ragazzi in prestito?
“Ho studiato tutti, quelli in B, in Lega Pro e all’estero. Vedremo cosa succederà nei loro campionati, io ho tutti a mente e li ho visti. Mi sono fatto un’opinione, ma le dico prima ai diretti interessati e poi eventualmente alla stampa”.

Come stanno vivendo questo periodo i giocatori?
“Anche il ragazzo contagiato ha ripreso gli allenamenti, tutta la squadra ha avuto un atteggiamento rilassato durante gli allenamenti facoltativi. Adesso invece li ho visti mentalmente pronti, dall’aggressività, dobbiamo però crescere dal punto di vista fisico. Li ho visti vogliosi e carichi”.

Belotti è compatibile con Zaza?
“I giocatori possono sempre giocare insieme. Sono due calciatori importanti, Zaza è molto tecnico che può venire a legare il gioco mentre Belotti è più una prima punta che attacca la profondità. Ma secondo me possono giocare insieme, non vedo problemi. Sarà ovviamente il mister a decidere”.

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Sul mercato, qual è la situazione Belotti?
“Non è corretto parlare di mercato, di giocatori in arrivo o in uscita. Ho detto a tutti che ognuno di loro può costruirsi il proprio futuro: se il Toro farà bene, ognuno di loro potranno migliorarsi a livello economico e anche come upgrade all’interno della squadra. E’ solo a questo che dobbiamo pensare, questa squadra ha enormi margini di miglioramento”.

Come gestirete i giocatori in scadenza in vista della ripresa del campionato?
“Non è una cosa che dipende direttamente dai singoli club, bisognerà trovare una soluzione condivisa dall’alto”.

Che messaggio manda ai tifosi?
“Ho sempre detto che la squadra e tutto lo staff non possono vincere da soli: alla lunga, se non c’è un gruppo che comprende tutti, non si potranno avere grandi risultati. Il Toro ha possibilità di fare cose importanti in futuro, tutti insieme potremo raggiungere gli obiettivi. Ora siamo noi ad essere in difetto, le sei sconfitte di fila più l’eliminazione dalla coppa Italia hanno fatto uscire un po’ di malumore. Alcune partite non sono state proprio giocate, si vedeva timore e paura nel giocarle. Con le prestazioni e l’atteggiamento dovremo riabbracciarci virtualmente con i tifosi, tutti insieme dobbiamo arrivare all’obiettivo. Cerchiamo di chiudere un occhio e portiamo a termine la stagione”.

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E’ giusto ripartire secondo lei?
“Noi dobbiamo essere pronti, senza pensare se sia giusto o sbagliato. Dobbiamo pensare a lavorare duro e che ogni partita sarà difficile, dovremo fare punti subito. Se dobbiamo partire, è giusto ripartire: il calcio può essere qualcosa di trascinante per il tessuto della città. Abbiamo visto in Bundesliga gli ascolti che stanno facendo, il calcio fa pensare meno alle problematiche”.

Che mercato sarà quest’estate?
Difficile prevederlo, ma noi abbiamo un presidente importante con una solidità finanziaria non scontata: altri club non hanno questa fortuna. Sarà un mercato un po’ rallentato, ma bisogna iniziare anche a capire quali saranno le modalità e le tempistiche per le trattative”.

Come ha visto Sirigu e Rincon?
“Non vivo di retorica, sono tutti professionisti. Ho detto che Belotti è attaccato perché ho visto come si allena, poi è l’atteggiamento che determina cosa voglia fare un giocatore. Il Gallo dà sempre il cento per cento, vuole portare a termine la stagione nel migliore dei modi. Abbiamo tanti giocatori importanti, abbiamo bisogno di tutti: ci saranno cinque cambi, quindi in una partita possono giocare in 16. Tutti devono dare il massimo e il tecnico avrà la possibilità di cambiare quasi al 50 per cento la formazione iniziale”.

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Che insegnamenti ha tratto dall’esperienza alla Spal?
“Si impara più dalle sconfitte, io non sono uno che festeggia molto. Mi piace pensare sempre al domani, per me la programmazione è determinante. Questa stagione mi ha insegnato molto: ogni anno bisogna cercare di migliorarsi, ho tante risposte sul perché la Spal ha questa classifica. Tutti hanno colpe, io per primo, ma sono convinto che sia stato fatto qualcosa di buono nel percorso di crescita e del patrimonio della società. E’ stata un’esperienza importante che porterò dentro, mi ha fatto crescere per arrivare al momento giusto al Toro“.

Può essere che la squadra si sia sentita “arrivata” dopo la scorsa stagione?
“Non mi permetto di giudicare le azioni di altre persone. Io non mi godo molto le vittorie, mi piace lavorare e amo il mio lavoro, penso sempre a come migliorare me stesso e la squadra”.

E’ favorevole alle porte aperte durante gli allenamenti?
“Ci vuole equilibrio in tutto. La squadra deve avere la serenità di allenarsi in maniera privata, però d’altra parte a Ferrara tutti i martedì aprivamo il centro sportivo e a volte anche al giovedì per un’amichevole. Un giorno alla settimana è corretto far venire i tifosi: loro sono importanti, sono parte integrante, il calcio senza tifosi è monco. E’ bello che anche i bambini vengano a vedere i loro idoli”.

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