SERIE A
Juventus, lacrime e Champions League
Il 6 giugno 2015 è una data di ricordi amari per la Juventus e i suoi tifosi: all’Olympiastadion i bianconeri videro sfumare un’altra Champions League in finale. Era la Vecchia Signora di Allegri, Pirlo e Tevez che sfidava il Barcellona di Messi, Suarez e Neymar.
IL PERCORSO DEI BIANCONERI
Reduci dall’improvviso cambio di guida tecnica, i bianconeri ripartono da Massimiliano Allegri. Il tecnico toscano passa gradualmente ad una difesa a quattro, grazie anche all’arrivo di Patrice Evra dal Manchester United. Il cammino in Champions League è altalenante, soprattutto nella fase a gironi. La Juventus, comunque, arriva seconda e si qualifica agli ottavi di finale. Dopo aver battuto per due reti a uno il Borussia Dortmund a Torino, il capolavoro dei bianconeri avviene al Signal Induna Park: doppietta di Tevez e rete di Morata regalano una vittoria di prestigio ad Allegri. Nel turno successivo, la Juventus in Champions League si sbarazza, con più difficoltà del previsto, della cenerentola Monaco. In semifinale, poi, arrivano i campioni in carica del Real Madrid, trascinati da Cristiano Ronaldo. La gara d’andata, giocata a Torino, è combattuta ma la Juventus riesce ad imporsi per due reti a uno. Il ritorno al Bernabeu parte in salita: segna Cristiano Ronaldo e tutto sembra perduto. Poi ci pensa l’ex Alvaro Morata a pareggiare e regalare una finale di Champions League che mancava dal 2003.
OLYMPIASTADION, 6 GIUGNO 2015
Esattamente 5 anni fa andava in scena la finale tra Juventus e Barcellona. Allegri contro Luis Enrique, tecnico della Roma l’anno precedente. I Blaugrana si affidano ad Andres Iniesta e la famigerata MSN, il trio composto da Messi, Suarez e Neymar. Il tecnico toscano, invece, si affida alla solidità difensiva (orfana di Giorgio Chiellini), Andrea Pirlo e Carlos Tevez. Parte forte il Barcellona, che passa subito in vantaggio con Ivan Rakitic. All’inizio della ripresa, la Juventus è più arrembante ed arriva al pari con Alvaro Morata, che batte Ter Stegen al cinquantacinquesimo. Al 68esimo minuto, però, Luis Suarez batte Buffon e porta avanti il Barça. Nei minuti di recupero, infine, Neymar Junior la chiude e regala al Barcellona la sua quinta Champions League. Per la Juventus, invece, si tratta dell’ennesima delusione europea: dodici anni dopo Manchester, ecco la disfatta di Berlino.
LACRIME E CHAMPIONS LEAGUE
Al triplice fischio di Çakir, da una parte c’è la festa spagnola, dall’altra… una notte di lacrime. La Juventus credeva di farcela. Per qualche minuto, subito dopo il pareggio, sembrava anche padrona del gioco. Invece è mancato qualcosa e il Barcellona ne ha approfittato. L’immagine che riassume gli attimi concitati di quel momento è la seguente.
Andrea Pirlo, da sempre restio ad esternare emozioni, scoppia in lacrime. Sapeva che quella sarebbe stata la sua ultima presenza in bianconero e avrebbe voluto un epilogo diverso. Stessa sorte per Tevez e Vidal, leader tecnici e carismatici della squadra che non hanno potuto nascondere il proprio dispiacere.
Oggi più che mai fieri dei nostri colori. Fieri di voi”.
Poche parole ma ricche di significato quelle usate nel tweet dai bianconeri. Il sogno inimmaginabile ad inizio stagione, sembra poter diventare realtà turno dopo turno, vittoria dopo vittoria. Invece quel 6 giugno del 2015 i bianconeri hanno fatto i conti con la cruda realtà: sesta finale di Champions League persa, ennesimo rimpianto di una storia comunque lunga e gloriosa.
PROBLEMA FINALE
Quella sconfitta, come noto, è la sesta della storia bianconera in finale di Champions League. E, purtroppo per i bianconeri, nemmeno l’ultima. Due anni più tardi, infatti, il Real Madrid ha avuto la meglio proprio sui bianconeri a Cardiff. Il “problema-Finale” accompagna i bianconeri da anni. Nove finali di coppa disputate, soltanto due portate a casa. Sembra una maledizione degna di Bela Guttmann, invece è il triste destino della Vecchia Signora. Cavalcate trionfali che finiscono sul più bello, proprio in finale. Nel 2015 la Juventus si è giocata le sue carte, come fatto a Manchester. Altre volte, invece, l’avversario l’ha schiacciata, come accaduto a Cardiff. Tra tutte, però, le finali perse contro Borussia Dortmund e Amburgo bruciano un pò di più: due finali giocate da favorita e finite con una sconfitta.
L’ultima Champions League in bacheca dei bianconeri è datata 1996, un’eternità per chi è abituato a vincere, perchè vincere è l’unica cosa che conta.
Juventus, lacrime e Champions League.