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LEVA CALCISTICA ’68 – Notte prima degli esami

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Notte prima degli esami.

Diplomarsi, oggi, è sicuramente impresa ardua ma anche nel 1987 la Maturità poteva, per un imberbe giovanotto, rappresentare un temibile spauracchio che recava carichi di aspettative ed ansie.

Ci si industriava al meglio, non esisteva internet tantomeno Google ma proprio per questo, forse, l’ingegno era sottoposto a stimoli più forti e reali.

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Ma, quell’anno, il Napoli era diventato Campione d’Italia per la prima volta nella sua storia e i festeggiamenti, iniziati il 10 maggio, continuavano ancora imperterriti, anche quando la logica imponeva tempo da dedicare agli studi.

Inebriato dal successo e da forti sensazioni mai provate prima, era palese e concreta la difficoltà di seguire la logica.

Era il cuore a vincere; era la sensazione di fluttuare a mezzo metro da terra in qualsiasi momento della giornata a trionfare; era la follia, l’inconsapevolezza adolescenziale che spingeva i gesti all’estremo a farla da padrona. Gesti che, per pudore e dignità, terrò per me.

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Ma vi assicuro che, come direbbe Roy Batty: “Ho visto cose che voi umani non potreste immaginare, navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Pizzofalcone e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte della Sanità!”

Impressa a fuoco, l’immagine di un San Paolo colmo di un solo colore, quello del cielo, quello del mare. I nostri giocatori che si abbracciano in campo in attesa del fischio finale. Il loro giro di campo con un immenso striscione tricolore. “O surdato ‘nnammurato” cantato a squarciagola da ottantamila cuori che non volevano saperne di andar via, per una festa che non doveva e non poteva finire lì; e infatti era solo l’inizio.

Per strada i volti di migliaia di persone diverse che però avevano un’unica espressione impressa: la gioia e l’incredulità. E questo durò per intere settimane.

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Queste furono le foto che mi accompagnarono nei mesi a seguire, queste furono le mie “notti prima degli esami”. Vivendo in pieno il senso delle parole di Antonello Venditti, mi apprestavo a vivere “i sogni e i campioni”. Ma questi, purtroppo, si infransero alla prima occasione contro il Real della Quinta del Buitre.

Ma la Storia ormai era compiuta ed aveva voluto una data.

10 maggio 1987

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Ps.: gli esami li superai con 46/60. Evidentemente anche i prof tifavano Napoli.

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