Approfondimenti
Treinta y tres años de fútbol y magia, gracias por todo y deseos Mesías
Campionato spagnolo: 10
Supercoppa di Spagna: 8
Coppa di Spagna: 6
Champions League: 4
Supercoppa UEFA: 3
Coppa del mondo per club: 3
Palloni d’oro: SEI.
Tutto con una sola maglia, tutto ‘con un solo piede’: Il Sinistro. Banale parlare di colui che è probabilmente il calciatore più forte al mondo, senza dubbio uno dei più grandi della storia del calcio. LIONEL MESSI.
Celebrare il compleanno di Messi è un po’ come fare gli auguri a San Pietro. Colui che ha portato avanti il credo, lo ‘stile’ e l’amore di una sorta di entità Superiore. Il primo, discepolo di D10S, co-fondatore dell’era calcistica moderna. Portatore di estro e magia nell’attuale periodo storico. Il secondo, discepolo di Dio, fondatore della Chiesa Cattolica.
A Rosario, la città del fútbol, il 24 giugno 1987 nasceva Lionel Messi. Dove se non in Argentina, dove se non nella città del calcio? Tutto scritto, nulla è lasciato al caso. Lo sport più bello del mondo non poteva non ripartire da lì, dal Sud America, dall’Argentina. Impossibile non regalare al calcio un alieno proveniente da un altro luogo. Poteva accadere ovunque, ma è nato di nuovo lì, dove il calcio è diventato ‘di chi lo ama’.
LA PULGA
Un bambino piccoletto, con problemi di crescita – la storia si ripete -, imbarazza i piccoli ed umilia i più grandi. Il bambino diventa un ragazzino, ma la sua statura resta la stessa. Pensarci ora fa rabbrividire, in molti lo osservano, nessuno lo prende. Forte, fortissimo, ma troppo piccolo. Ma uno così non può essere scartato, specialmente se di fronte hai uno dei più grandi settori giovanili di sempre, quello del Barcellona.
Lionel ha un disturbo della crescita e la somma da sborsare per la somministrazione dell’ormone GH è tanta. Tanta per i suoi genitori, ma non per il Barcellona. Se Messi è il giocatore che è oggi, lo deve anche ai blaugrana. Il motivo principale per il quale Leo non ha mai lasciato la Cataluña è probabilmente questo. Abbandonare Barcellona sarebbe tradire chi ti ha permesso di poter diventare ciò che eri destinato ad essere. Una scelta di cuore, puramente sudamericana. La scelta di chi sa benissimo, ha testato e testa ogni giorno sulla propria pelle che il calcio non è un gioco.
Nessun testo potrà mai spiegare, narrare o raccontare Messi. Nulla sarà abbastanza esaustivo. Una tale maestosità non si decanta, si ammira e si contempla per la sua unicità.
Treinta y tres años de fútbol y magia, gracias por todo y deseos Mesías.