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LEVA CALCISTICA ’68 – Corri forte, corri veloce

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Sei appena uscito dal negozietto di articoli da pesca sulla Nollywood Beach, la nuova canna ti farà compagnia nelle prossime ore destinate al relax più completo. Ora puoi: te lo puoi permettere.

Il mare oggi non sembra essere tanto pulito: deve essere effetto di una qualche corrente che porta con se’ gli scarti e i liquami di bastimenti che navigano al largo. Bastimenti che riesci a scorgere nonostante il riflesso del sole, e che appartengono a persone che da tanto tempo, troppo tempo, sfruttano la tua generosa terra.

L’orizzonte che si apre davanti al tuo sguardo non è propriamente terso e limpido; però quello “tuo”, quello personale, si prospetta luminoso. E pensare che fino a dieci anni fa vagavi sulla Kudirat Abiola Way, tra le auto ferme ai semafori, per tentare di vendere il vendibile, tra i sorrisi di chi aveva imparato a conoscerti e la diffidenza di chi abita i quartieri residenziali di Lagos. Ma mamma era lì, che vegliava su di te.

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Poco più in là c’è l’Equatore. Caldo torrido, afa e aria immobile. Caldo torrido, rumore (tanto) e calore umano è quello che ti attende, che l’Equatore ti parrà frescolino.

Benvenuto Victor!

Falcia l’erba del San Paolo, falli appendere alla tua casacca. Già me li vedo con biro e taccuino a prendere nota del tuo numero di targa. Butta giù le porte, che Madre Natura ti ha donato tanto e tu hai fatto il resto. Fai vedere protrusioni discali in serie sulla schiena dei portieri avversari a forza di raccogliere palle dal fondo del sacco.

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Annusa l’aria, Victor: fiuta la preda e stanala, toglile il respiro. Panico e sgomento dipingeranno i loro volti, quando si accorgeranno che la Pantera sta per spiccare l’ultimo balzo. Sarà tardi, troppo tardi per reagire.

Corri forte, corri veloce Victor. Sentirai vento sulla faccia e clangore e pandemonio alle tue spalle. E caldo, caldo torrido che l’Equatore ti parrà frescolino.

Benvenuto Osimhen. Il tuo cognome significa “Dio e’ buono”.

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Ma anche San Gennaro non è poi così male, Victor.

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