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Totti e il ritorno alla Roma: “Prima o poi tornerò”

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Un’intervista rilasciata a Paolo Condò, nuova firma della Repubblica in cui Francesco Totti racconta il suo futuro e il recente passato a cuore aperto:

“Non brucio dall’esigenza di cambiare, ho trovato un’altra cosa che mi appassiona. Messa in chiaro la premessa, è naturale pensare che prima o poi io e la Roma ci ritroveremo. Ma i tempi non li detto io, e soprattutto non aspetto che succeda seduto a far niente sul divano di casa”.

L’ex capitano della Roma parla di una concreta possibilità di tornare a ricoprire un ruolo nel club giallorosso in futuro. “Quando tornerò alla Roma? Non è la domanda giusta. Troppo diretta, questa è una storia di sfumature. Se lei mi chiede quando incontrerò la famiglia Friedkin le rispondo: quando mi inviteranno a prendere un caffè, e sinceramente penso che succederà. Ma al momento non c’è stato alcun contatto“.

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Dan Friedkin ha capito in fretta la cosa fondamentale: a Roma la proprietà dev’essere fisicamente presentee l’annuncio che il figlio Ryan verrà a vivere qui va nella giusta direzione – ha aggiunto Totti -. Pallotta ha commesso degli errori perché decideva in base a notizie riportate. Il proprietario deve viverle in diretta”.

L’ex fuoriclasse ha poi commentato l’arrivo di Andrea Pirlo sulla panchina della Juventus: Quella dei campioni del mondo che vanno ad allenare è una tendenza nata dal successo di Zidane – ha detto -. Quando parla un allenatore che è stato un campione, lo spogliatoio ascolta perché lo rispetta. Naturalmente deve esserci una capacità tecnica, se il campione è un bluff viene scoperto e finisce tutto. Però il rispetto per il tuo passato ti garantisce un po’ di tempo in più, e Gattuso per esempio l’ha sfruttato benissimo. Pirlo? È una persona d’oro, spero sinceramente che ce la faccia e devo dire che la Juve difficilmente sbaglia una scelta. Ma non mi aspettavo un passo così deciso, non è normale che un debuttante riceva un incarico gravato da simili aspettative. Andrea dovrà essere Pirlo, vale a dire un fuoriclasse, anche in panchina. E da subito

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