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CORNER CAFE’ – Comunicazione veloce

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Può capitare che, tra una veemente arringa sui bidoni per la crioterapia e un convegno di eterogenea natura, ci si dimentichi della vittoria della Supercoppa del 1990. Ma cosa volete che sia? Ci sono altre cose a cui pensare, particolari più importanti a cui dare precedenza. Certo, essere “redarguiti” da uno dei massimi esponenti del club, la cui storia va a braccetto con quella della società, non è proprio una botta di autostima. Al posto dei tifosi però sarei piuttosto arrabbiato – non che loro non lo siano, chiaro. Per l’evento in sé, ma anche per una società che ormai da tempo si mostra indifferente ad un problema che tanti hanno risolto: la comunicazione.

 L’idea di supergiustizia contro chiunque si schieri dalla parte sbagliata, l’affannoso puntamento di dito alla ricerca dell’ennesimo colpevole non rende, per nulla, l’immagine di una società “top” come tanti la professano. La “comunicazione veloce” è un privilegio di cui oggi tutti possono usufruire, ma che non ripara dalle “storte” in gara: si ha quindi il bisogno di un corridore attento alla propria tenuta, così come quella del team che rappresenta. Se il corridore è vecchio, zoppo e cieco, quali risultati potrebbe mai ottenere? Eppure, testardamente, si continua a presentarlo. Come se le cose importanti fossero altre. Mica l’immagine del club.E’ imbarazzante come i media riportino che i giocatori del Napoli utilizzino bidoni dell’immondizia”, si legge. E’ vero, l’imbarazzo è grande; forse però, per vederlo meglio, bisognerebbe comprare uno specchio.

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