Juventus
Gonzalo Higuain, sette anni di Odi et Amo
Dopo sette anni, è terminata l’avventura italiana di Gonzalo Gerardo Higuain. Tre maglie indossate, condite da stagioni esaltanti e trionfanti e da altre deludenti.
Anni magici e ricchi di soddisfazioni, altri difficili e pieni di problemi. Gonzalo Higuain è stato amato e odiato, idolatrato e rinnegato, esaltato e scaricato. Sette anni catulliani, sette anni di ‘Odi et Amo’.
Tre, come dicevamo, le magliette. Ogni esperienza, nel bene e nel male, ha fattori in comune con le altre. E non potrebbe essere altrimenti, considerando l’importanza del ragazzo. Un argentino che ha fatto gridare centoventicinque volte i tifosi, su duecentoventiquattro uscite in Serie A.
NAPOLI, DA CAPOPOPOLO A MERCENARIO
Arrivato nell’estate del 2013 dal Real Madrid, Gonzalo Higuain ci ha messo tanto per entrare nel cuore dei tifosi azzurri. Napoli ama se si sente amata, Napoli idolatra chi sputa sangue per la maglia. Ci sono stati momenti negativi certo, come qualche rigore sbagliato di troppo, e momenti esaltanti, come la Supercoppa alzata in faccia ai rivali bianconeri. Ma l’Odi et Amo napoletano, però, è altro.
♫Un giorno all'improvviso…m'innamorai di te…♫ @G_Higuain canta sotto la curva 🙂 (video di Luigi Miranda) pic.twitter.com/uG0vJSyGaw
— Radio Kiss Kiss Napoli (@kisskissnapoli) December 1, 2015
L’ultimo anno in azzurro è stato un tripudio di emozioni. Higuain ha vestito i panni del capopopolo ed ha trascinato una squadra ed una città intera verso un sogno. Quanto accaduto in quell’anno rimarrà sui libri di storia. Sia a livello individuale che collettivo. Il Pipita azzurro ha messo a segno 36 reti, più di chiunque altro in Serie A in una singola stagione (poi ripreso solo quest’anno da Ciro Immobile). Higuain e Napoli hanno vissuto un connubio che difficilmente si ripeterà. Lo scudetto sfumato solo alla fine, purtroppo, dopo una cavalcata trionfante.
Era amato Higuain. E tanto. Forse troppo. Per questo, da capopopolo è diventato mercenario. Quando ha scelto la Juventus. Quando ha rinnegato i valori che sbandierava con orgoglio fino a qualche anno prima per unirsi agli odiati rivali. Il Pipita ha tradito un popolo intero, un popolo che lo amava.
JUVENTUS, DA IDOLO A SCARICATO
L’odio napoletano si è tramutato in amore a Torino. Il modo in cui è arrivato in bianconero, senza una vera trattativa, ha reso il suo acquisto una chicca per i tifosi della Juventus. Higuain, fin da subito, ha sentito l’amore dei tifosi e li ha ripagati. Dall’urlo della prima rete contro la Fiorentina, all’ultima contro l’Inter. Proprio quella rete che ha consegnato lo scudetto ai bianconeri, negandolo ai vecchi tifosi azzurri. Nei primi due anni, la Juventus ha puntato su Higuain e lui si è fatto trovato pronto, malgrado una condizione fisica che non rasentava di certo la perfezione.
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Eppure, tutto passa. Perché nel calcio la riconoscenza non sempre è concessa. E capita allora che arrivi il migliore a mondo, Cristiano Ronaldo, e Higuain diventi in un battito di ciglia un calciatore da scaricare. È andato via, controvoglia. E poi, però, è tornato. Un’altra stagione deludente, che non rende giustizia ai 66 sigilli metti a segno in bianconero. Avrebbe potuto fare di più l’argentino in quest’ultima stagione. Le premesse c’erano tutte, poi la stagione è stata un susseguirsi di delusione e rassegnazione. E capita allora di essere scaricato di nuovo. Questa volta anche dai tifosi che lo hanno sempre amato.
MILAN, DA STELLA A FUGGIASCO
Messo alla porta dalla Juventus, Gonzalo Higuain è stato accolto al Milan. In maniera trionfante. I tifosi rossoneri sognavano di poter lottare per lo scudetto, spinti dal Re Mida argentino, un attaccante che tramutava in rete qualsiasi pallone toccasse. Eppure, in ventidue partite sono state soltanto otto le gioie regalate ai tifosi. Il punto più basso della sua avventura, come un gioco del destino, proprio contro la Juventus: rigore sbagliato, blackout e cartellino rosso. Mai come in quel momento, si è vista tutta la fragilità che lo contraddistingue. Dall’arrivo in pompa magna, alla fuga clandestina. In meno di sei mesi, il Pipita è scappato da Milano per cercare un porto sicuro, il suo padre calcistico Sarri con cui aveva vissuto i momenti migliori della sua carriera. Per fallire anche lì.
Gonzalo Gerardo Higuain, dopo sette anni, lascia l’Italia per iniziare una nuova avventura in MLS. Sette anni di gioie e dolori, sette anni di passione. Perché il Pipita è questo: un calciatore passionale, che ha dato tanto e poco, ricevendo amore e odio. Come ognuno di noi.
(Foto: sito ufficiale FC Juventus)