I nostri Social

Approfondimenti

ANGOLO DEL TIFOSO NAPOLI – Napule é…. un provvidenziale incidente di percorso

Pubblicato

il

Tempo di lettura: 3 minuti

Si danno occasioni in cui accadimenti abbastanza causali assumono parvenza di segnali che una mente attenta dovrebbe cogliere.

L’Europa League è, specie nella fase a gironi, un torneo piuttosto inguardabile.

Lungo, spezzettato, difficile, frustrante, a tratti fuorviante.

Pubblicità

Il Napoli, che tanto bene ha giocato pochi giorni or sono, dovrebbe far un solo boccone d’una squadra che ha il nome di un dentifricio e che è decimata (almeno così si è letto) dall’epidemia sanitaria in corso.

E invece il “diritto di sorprendersi”, evidentemente, non è prerogativa solo di Milan Kundera, ma anche di tutti quei tifosi azzurri che confidavano in un tardo pomeriggio tranquillo, trascorso a vedere la rete gonfiarsi, come è capitato più o meno ogni 20/25 minuti di media nelle prime tre partite di campionato.

L’Az Alkmaar (nota sino ad oggi agli affezionati scommettitori del calcio solo perché garanzia di over 3,5 a go go) si scopre attenta in difesa, con dieci giocatori dietro la linea della palla, capace di rinunciare completamente al gioco offensivo, adottando uno schema tattico caro ai lettori di “Io speriamo che me la cavo”: elastico all’indietro, ribattuta colpo su colpo dietro il centrocampo, rilanci lunghi a buttar via la palla.

Pubblicità

Se il Napoli avesse giocato una partita vera senza scambiarla per la sgambatella del giovedì sera, il primo tempo sarebbe finito almeno 2-0, poiché il “passaggio” di testa di Osimhen ed il colpo sicuro di Mertens avrebbero certamente dovuto avere miglior sorte.

E’ stata, in ogni caso, una sconfitta assai simile ad un pareggio.

Si è costruito (stranamente) troppo poco per vincere, ma neppure si meritava di perdere.

Pubblicità

Era la prima partita del girone di Europa League, ma chiudendo gli occhi poteva essere un Napoli-Chievo qualunque degli anni passati, quelli in cui si faceva 70% di possesso palla e… poi segnavano loro.

Hanno vinto con un solo tiro in porta, confezionato al termine d’una azione tra gli unici tre giocatori degni d’un palcoscenico europeo di una squadra che ha bene interpretato in ogni caso il match pur sembrando davvero poca cosa (al di là delle assenze in attacco e della barriera difensiva).

L’Europa League è, come detto, competizione antipatica, ma certamente bisognerà – dalla settimana prossima – giocarla con piglio diverso.

Pubblicità

Nella serata in cui l’allenatore ha voluto, per scelta, cambiarne solo tre, probabilmente arriva l’insegnamento opposto, poiché una competizione del genere, per tutte le partite del girone, andrebbe forse affrontata con tutti quelli che non sono impegnati nel week end.

E’ l’insignificante senno di poi, ma questi match dell’inizio stagione più strano di sempre dovrebbero essere di Ghoulam e Rhamani, di Demme e Petagna, di Malcuit e Llorente (se solo fossero stati inseriti in lista).

Nulla di drammatico, in ogni caso.

Pubblicità

Con tutto il tempo per recuperare, se c’è volontà.

A patto di comprendere che questa squadra gira così veloce che a volte rischia di andare fuori giri, specie quando non riesce a far gol pur provandoci con insistenza.

Dopo il gol subito, poi, più che la reazione ragionata c’è stata l’ostinata ricerca di qualcosa che non poteva esserci, vale a dire la prova di perforazione centrale d’una difesa schierata con quattro centrali abili (e fortunati) nel deviare tutto ciò che s’avvicinava all’area di rigore.

Pubblicità

Inutile parlare dei singoli, specie in una sera dove Lozano e Osimhen sono sembrati imprescindibili solo dopo essere usciti dal campo ed Insigne è sembrato tornare, pur con mille attenuanti, quello delle prime partite del campionato scorso.

Nulla di particolarmente grave, in ogni caso, anche se si è partiti col piede sbagliato e nel girone tocca da subito inseguire e giocare – settimana prossima – un match assai importante.

Se la sconfitta contro una squadra che ha il nome di un dentifricio servirà a ridare freschezza e slancio ai sorrisi azzurri, ben venga il ceffone educativo di un giovedì qualsiasi.

Pubblicità

Non conta, si sa, finire a terra.

Conta rialzarsi e… poi andare ancora più forte.

Pubblicità

in evidenza