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#DIE60 – Il re di Napoli
La consueta puntata di Satyrigoal si accoda allo speciale odierno. Il 30 ottobre, una data importantissima, specialmente per il pubblico partenopeo: il 30 ottobre è nato il re di Napoli. Questo giorno, più di 40 anni fa, ha dato i natali ad uno dei calciatori più significativi della storia del calcio. E nascere lo stesso giorno di alcuni illustri come Karel Gleenewinkel Kamperdijk e Hilaire Spanoghe non ha prezzo. Sopportare il peso dell’eredità, della classe di chi ti ha preceduto.
Il suo sangue è napoletano, pur se ha vissuto gran parte della sua vita al di fuori del capoluogo campano. Viene da tutti riconosciuto come un partenopeo: Napoli è parte integrante della sua storia, tra calcio e non. Ma non è stato solo l’azzurro ad essere il colore simbolo della sua leggenda e del peso che porta sulla schiena. Il rosso è forse uno dei più significativi e presenti in quasi ogni sua esperienza. Se volessimo dividere il suo periodo calcistico in tre parti, basterebbero questi due semplici colori: Rosso come il sangue, le origini; azzurro come la svolta, il cielo ampio, la libertà di movimento in campo e palla al piede; sempre il rosso come fase finale della propria carriera che vede concludersi successivamente ai 36 anni. Nato e morto nel rosso; ha vissuto nell’azzurro. Dire che era un attaccante probabilmente è troppo riduttivo. La sua statura che non superava i 170 centimetri gli concedeva un’agilità degna di pochi, che lo ha portato a realizzare i goal più straordinari.
La maglia granata, il face to face con Carlo Ancelotti, fino alla scelta di abbandonare quei colori per abbracciarne altri e rianimare una piazza che, in seguito, è riuscita a sognare. Ma dopo il suo addio all’Italia ha deciso di ritornare nella sua “terra d’origine”, che per tanto tempo è stata la sua seconda casa, per chiudere lì la sua storia d’amore.
Tanti auguri Marco Di Costanzo per i suoi 47 anni. E un augurio anche a Diego Armando Maradona, altro calciatore che ha militato in Italia.