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#DIE60 – Quel giorno era Il giorno: il Natale dei Napoletani
Antonio si svegliò di ottimo umore quella mattina. Nonostante la stanchezza di un interminabile viaggio durato mesi, i suoi occhi si erano dischiusi al mondo con la consapevolezza che quel giorno sarebbe passato alla Storia.
Quel giorno era Il Giorno.
Antonio era un Re, e quel viaggio lo aveva iniziato nel mese di giugno nei boschi di Tetlameya.
Antonio era un Re ed aveva camminato ininterrottamente, dodici ore al giorno, per percorrere diecimila miglia ed essere presente all’appuntamento più importante della sua vita. Mentre si rinfrescava il viso con un po’ di acqua filtrata, sotto un pergolato all’esterno di una cosa, che definire baracca era un complimento, pensava a quel che lo attendeva, alle poche miglia che lo separavano dal luogo agognato. Pensava fosse giusto, a quel punto, svegliare i suoi degni compari di viaggio. Degni perché anch’essi erano Re.
Re Salvatore e Re Bruno.
L’alba di Paso del Rey indicava la via ai tre, il cielo era terso e basso, e la luce quasi irreale. Si premunirono di riempire le loro otri, perché il Barba aveva detto loro del cammino da intraprendere, ma non di quello che avrebbero trovato. Ma loro, complice le chiacchierate durante il duro e interminabile viaggio, un po’ lo avevano intuito.
Andavano incontro all’imponderabile, alla creazione di nuove curve spazio tempo e alla completa lacerazione di ogni legge sulla Fisica. A tutto ciò che li avrebbe resi immortali e incisi nella memoria storica di un popolo, come un libro di Epica narrato da moderni aedi.
Sarebbero divenuti Leggenda.
Si incamminarono tenendo da conto i doni che recavano, nascosti in bisacce, celandoli agli occhi dei malintenzionati.
Una Palla, una scarpetta destra ed una scarpetta sinistra.
Quando arrivarono, che era già sera, si trovarono innanzi ad un bellissimo neonato, con una carnagione olivastra ed una folta capigliatura nera. Due grandi occhi scuri che li fissavano con rispetto ed orgoglio, lo stesso che si prova quando si è al cospetto di propri pari.
Era anche lui un Re.
Il più Grande dei Re.
Era il 30 di ottobre nell’anno di Grazia del millenovecento e sessanta a Villa Fiorito, sobborgo di Buenos Aires. Era un 30 di ottobre che vedeva la nascita di un neonato al quale veniva data la Luce Divina ed il nome di Diego Armando.
Oggi nasce il nostro “bambiniello”.
Oggi per ciascun tifoso del Napoli è Natale.
Felix Cumple Diez per i tuoi magnifici, esagerati e tracimanti sessant’anni.