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SERIE A

Hellas Verona, Juric: “Stiamo massacrando i calciatori”

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Alla vigilia del posticipo di Serie A tra Hellas Verona e Benevento, il tecnico degli scaligeri Ivan Juric ha presentato il match in conferenza stampa. Di seguito le sue parole raccolte e riportate da tuttomercatoweb.com:

È un vantaggio giocare lunedì sera? Molte concorrenti hanno perso.
“Non ci avevo pensato. La stiamo preparando al massimo, tra mille difficoltà, ma vogliamo fare una bella partita e fare risultato. L’idea è questa, poi è troppo presto per fare calcoli”.

Domani può usare Gunter? Barak come sta?
“No, ha fatto diciotto giorni a casa e lo sta pagando. Barak è al limite, ma non lo posso far riposare”.

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Veloso come sta? Ilic gli assomiglia?
“Veloso è fuori, c’è un’altra brutta notizia perché Vieira si è fatto male. Colley ha preso una botta e non riesce ad allenarsi. Siamo in emergenza, ma vedo voglia di uscirne. Ilic bene, vedo un giocatore giovane, non costruito fisicamente, con un gran margine di miglioramento. È un piacere allenarlo”.

Lovato e Ceccherini possono essere della partita?
“Giocheranno entrambi. Non sono al massimo, ma hanno fatto l’ultimo allenamento, per cui li schiero. Cominciamo a recuperare Magnani e Dawidowicz, Gunter è rientrato, Lovato e Ceccherini ci sono. Mi spiace per Vieira, mi dava una buona impressione e l’abbiamo perso oggi. Da un lato iniziamo ad avere più scelte in difesa, e ne ho meno a centrocampo in attacco”.

C’è una spiegazione per tutti questi infortuni?
“Ci abbiamo riflettuto. Quando uno si fa male per me è una coltellata, perché mi dico ‘questo ragazzo deve stare fuori, deve recuperare’. Abbiamo il nostro modo di giocare: prima del Covid abbiamo avuto pochissimi problemi, in questo periodo li stiamo massacrando completamente. Barak dovrebbe riposare, e non posso. Per Empereur è lo stesso. Il ritiro è stato quello che è stato, quando possono recuperare vanno spesso in nazionale, che è di nuovo un massacro. Poi giochiamo con intensità, come in Germania o in Inghilterra. Andiamo forte, e non ce ne frega un c… Secondo me lo paghiamo, perché anche se abbiamo diminuito i carichi di lavoro, quando facciamo la partitella o il torello si va forte. Non abbiamo possibilità di fare belle partite in altri modi: andremo avanti così, stando attenti, ma stiamo pagando questa situazione e lo accettiamo con grande dispiacere. Se pressiamo alto non posso dirgli di andare piano, come faccio? Dovrei cambiare tutto, e non riusciremmo a competere. Secondo me stiamo pagando un po’ anche questo. Ma d’altra parte vedo una volontà fantastica, sappiamo che è un momento di difficoltà ma i ragazzi provano a fare tutto quello che gli chiedo”.

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Chi arriva ha magari una scarsa abitudine al metodo di lavoro che c’è in Italia?
“Il mio staff, che reputo tra i migliori in Italia, si sbatte la testa per queste cose insieme a me. Altrove c’è un altro modo di lavorare, quindi cambiando e non avendo quelle cinque o sei settimane per inserirli non è semplice. Tre o quattro giocatori arrivano da squadre che avevano metodi di lavoro diversi, e altri li stiamo spremendo al massimo. Noi in questo abbiamo delle difficoltà. Ma dall’altra parte, ripeto, vedo una volontà allucinante”.

Con la Juventus è sbocciato il tuo Verona?
“Era una partita da giocare così e siamo riusciti a giocarla in quel modo. Con coraggio, facendo del possesso e molto aggressivi. Con Parma e Genoa sono state partite completamente diverse. Gli avversari ci studiano di più: noi comandiamo il gioco, e devi finalizzare. Quella è la differenza, i contenuti erano diversi. A Parma e con il Genoa abbiamo fatto un’ottima prova, senza concludere. Lo scorso anno avevamo le conoscenze, segnavamo e vincevamo. Erano partite in cui comandavi te, che è quello che ci è mancato in quelle due partite. Con la Juve abbiamo fatto quello che dovevamo, e a volte è più semplice fare quel tipo di lavoro”.

Cos’hanno Vieira e Colley?
“Per me Vieira si è stirato. Colley ha preso una botta contro il Venezia, che gli impedisce di sprintare. Poi vediamo domani, se riusciamo a utilizzarlo, anche part-time”.

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Che idea ha del Benevento?
“Già l’anno scorso era da Serie A, hanno messo molti giocatori di categoria. A volte sono offensivi, altre sanno essere difensivi. Si conoscono, lavorano bene. Non mi va nemmeno di parlare degli avversari. Con la Juve, ad esempio, penso potessimo fare di più. Se non siamo al cento percento non possiamo fare bene”.

Zaccagni sta crescendo molto.
“È partito piano quest’anno, e magari è meglio. Contro la Juve ha fatto bene, ormai sono ragazzi che conosco bene, nell’anima, e lui sa cosa voglio da lui. Ha fatto una partita da giocatore serio. Deve trovare continuità, giocare così più spesso”.

Anche Kalinic ha fatto un ottimo lavoro. Favilli e Di Carmine, invece, come stanno?
“Penso che Nikola sia lontano dal suo livello. Se si mette a posto è un giocatore forte. Lui ce la mette tutta, sta lavorando. Contro la Juve ho già intravisto cose da giocatore superiore, nella protezione della palla o nel tacco per Zaccagni. Ha i suoi anni, ma ce la sta mettendo tutta e spero arrivi al livello che penso possa raggiungere. Di Carmine è recuperato, ha fatto una settimana buona. Per Favilli mi dispiace tantissimo, stava crescendo, anche nell’autostima. Questo ragazzo ha doti, spero possa tornare a posto dopo la sosta”.

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Benassi può rientrare dopo la sosta?
“È molto lontano. In questo momento è lontano, poi spero possa rientrare”.

Un giudizio su Inzaghi?
“Mi viene difficile dare un giudizio sui colleghi. Sono partiti bene, hanno intensità e giocano il loro calcio. Per me è una partita straimportante, e sarà tosta. Anche Crotone e Spezia sono molto forti, in un altro modo. Penso che Inzaghi stia facendo un ottimo lavoro”.

Quando pensa di recuperare Ruegg, Faraoni e Veloso?
“Si sono appena fatti male, ma parliamo di settimane. Miguel penso rientri dopo la sosta. Se non ci fossero stati gli ultimi infortuni mi ero illuso di poter avere la squadra in buone condizioni dopo la sosta, così siamo sempre a rincorrere”.

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Perché aveva escluso Salcedo dai convocati per la Juve?
“Questi sono ragazzi, e li vedo molto bene, tutti quanti. Sono ragazzi giovani con poca esperienza, ma sanno quello che vogliono, lavorano al massimo e vogliono crescere. Se c’è da fare un passo indietro come con Salcedo basta un giorno per rimetterli in carreggiata, perché sono ragazzi a posto. Lui aveva bisogno di questo, è rientrato e ha segnato. Ho visto il giusto spirito, aiutava il compagno. Sta crescendo come deve crescere”.

(Foto: sito ufficiale Hellas Verona)

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