Angolo del tifoso
ANGOLO MILAN – Il Milan pareggia e soffre
È stata una partita brutta. Diciamolo subito, così sgombriamo il campo da incomprensioni e ambiguità. Match lento, senza grandi accelerazioni e solo la saggezza di chi vede più in là dell’immediato, può indurci a pensare ad un punto guadagnato e prezioso.
Memore della lezione ricevuta all’andata, la prima sconfitta dall’8 Marzo che ha interrotto una serie di risultati utili consecutivi difficilmente ripetibile, il Milan stavolta affronta l’avversario con la dovuta attenzione.
Tonali e Bennacer si prodigano a garantire davanti alla difesa le loro due posizioni, Castillejo e Hauge raddoppiano in aiuto a Hernandez e Dalot e su tutti Kjaer, il solito Kjaer, che prende per mano la difesa e riesce a dare sicurezza sia in fase di possesso che non.
Ma manca il guizzo, la velocità della manovra, verticalizzazioni efficaci e la partita presto assume ritmi soporiferi.
Il Lille si conferma squadra ostica, fisica, piena di calciatori che riescono ad essere veloci e pericolosi palla al piede. I francesi lasciano il pallino del gioco al Milan, si chiudono serrati, aggrediscono subito il portatore di palla, chiudendo bene gli spazi. Il loro 4-4-2 iniziale non deve indurre in errore perchè Araujo e Bamba sono due attaccanti mascherati da esterni di centrocampo e il palleggio di prima, sempre preciso ed efficace con Yazici e David, ha mette spesso in difficoltà gli avversari.
I rossoneri provano a far girare palla ma spesso finiscono per abbassarsi pericolosamente, schiacciandosi troppo vicino alla propria area di rigore, come in occasione del pareggio del Lille che ruba palla alta, tre tocchi di prima e gol di Bamba.
Rebic, lasciato troppo solo in mezzo ai centrali avversari, fa poco; Calhanoglu non ha colpi che risolvono partite bloccate come questa e Tonali continua a cercare la via di uscita, senza trovarla, da un periodo di poca presenza.
A tutt’oggi il colpo del mercato estivo non è un playmaker, tantomeno un incontrista. Fatica a trovare la giusta collocazione in campo e questo si traduce in passaggi sempre fuori misura e interventi di contenimento, sempre in ritardo. La stessa saggezza che ci impone di vedere questa partita come un pareggio prezioso, ci impone altresì di concedere altro tempo al giovane centrocampista. Non è questo il momento di esasperare gli animi con isterismi inutili.
Non se ne esce: il 2020 anno horibilis, insegna di doversi sapere accontentare di poco e di non pretendere troppo. L’ulcera che riposa da marzo, potrebbe riscoppiare bruscamente e allora davvero non si farebbero prigionieri.
È stato messo un piccolo mattone per la qualificazione agli ottavi e si è cercato di tutelare la condizione fisica, in questo momento molto suscettibile, fra improvvise positività al covid e infortuni muscolari dovuti ai troppi impegni. Domenica c’è la Fiorentina e a noi manca un fuoriclasse capocannoniere di nome Ibrahimovic. Servirà un Milan molto più determinato e fresco per dimostrare di saper vincere anche senza trascinatore e per mantenere alta la tensione. Bisogna continuare a mettere fieno in cascina, finchè gli Dei del Calcio ci sono favorevoli.
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