Fiorentina
SENZA FRENI – La Fiorentina e il masochismo di Commisso
Prima Montella, poi Iachini, adesso Prandelli. In poco più di un anno di gestione Commisso, la Fiorentina si trova già con tre allenatori a libro paga. Un progetto che sicuramente non parte nel migliori dei modi per il presidente italo-americano che, da quando è alla guida della società, ha avuto pochissime gioie e tanti dispiaceri.
Arrivato a Firenze con tantissime ambizioni, tra cui il centro sportivo e lo stadio di proprietà, elementi fondamentali per la crescita del club, ma con progetti che stentano a decollare, Commisso ha messo mano al portafoglio per allestire una squadra con un mix perfetto, almeno sulla carta, di giocatori giovani in rampa di lancio e qualche ‘usato sicuro‘. Analizzando la rosa del club viola, infatti, appaiono evidenti vastità e qualità. Al momento, però, la dirigenza gigliata non è stata in grado di trovare l’allenatore giusto per guidare questo gruppo.
SBAGLIARE E’ UMANO, PERSEVERARE DIABOLICO
Appena arrivato a Firenze, nel giugno del 2019, la prima decisione del patron viola è stata quella di confermare in panchina Vincenzo Montella, che l’anno prima era subentrato a Pioli sul finire di stagione senza riuscire a collezionare nemmeno una vittoria: cinque sconfitte, due pareggi ed una salvezza arrivata più per demeriti degli altri che per meriti propri.
Il tecnico napoletano, reduce da diverse esperienze negative, riesce a convincere la nuova dirigenza a ripartire da lui ed i risultati appaiono subito soddisfacenti, per gli avversari ovviamente. Pochi alti, tanti bassi, scarsa qualità nel gioco ed appena 17 punti in 17 giornate che spingono Commisso ad esonerare il tecnico e ad affidare il nuovo progetto tecnico a Beppe Iachini, allenatore perfetto per prendere una squadra in corso e portarla ad una salvezza tranquilla. Ma il tecnico va oltre le migliori aspettative e, in una stagione anomala causa pandemia Covid, riesce ad ottenere un decimo posto in classifica, esprimendo un calcio poco spumeggiante ma molto concreto.
Ciò nonostante, i dubbi della piazza viola rispetto alla sua possibile conferma sono tanti. Molti non ritengono Iachini l’allenatore giusto per consentire alla squadra un salto di qualità. Gli addetti ai lavori si aspettano un cambio di rotta del patron Viola che invece spiazza tutti e conferma il tecnico anche per la stagione successiva. Una decisione che si dimostra fallimentare: prove opache, pochi risultati e secondo esonero della gestione americana.
NON C’E’ DUE SENZA TRE?
La scelta sul nuovo allenatore ricade per l’ennesima volta su un ex che ha fatto la storia della Fiorentina: Cesare Prandelli. Ancora una scelta di cuore, più che di testa, perché affidare la panchina ad un allenatore che delude da quasi un decennio, è una scommessa troppo ardua per una piazza che vuole tornare tra le grandi come quella toscana.
Da Montella a Prandelli passando per Iachini, tre scelte che fanno impallidire i tifosi che usano la testa più del cuore. Tre scelte che fanno gioire cuori nostalgici. Tre scelte che mostrano un certo masochismo del patron americano.
La sofferenza sembra piacere a Commisso che, nella sua gestione, si è fatto male con le sue stesse mani, ed è apparso vittima delle sue stesse scelte.
La nuova gestione viola sta riuscendo infatti nell’ardua impresa di far rimpiangere la precedente, dopo appena tre partite.
A questo punto però non ci resta che attendere. Solo il tempo ci dirà se, stavolta, è stato individuato l’uomo giusto per guidare questa squadra e portarla a lottare per altri obiettivi.
Al momento, però, dopo le ‘brillanti’ prestazioni registrate, si ha ancora una volta la sensazione di aver affidato una potenziale Mercedes ad un pilota di Go-Kart.
Ai posteri l’ardua sentenza.
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