Angolo del tifoso
ANGOLO NAPOLI – Napule é… secondo poker per l’Albiceleste
Crotone – lo saprà chi è appassionato di storia – fu la città greca con maggiori vittorie durante i Giochi Olimpici, con un proverbio che recitava “ultimo dei Crotoniati, primo dei Greci”, adagio capace – come accade quasi sempre – di sintetizzare tante verità.
La fama di Crotone, infatti, era dovuta alla stabilità del suo clima, alla bellezza delle ragazze della città ed alla prestanza fisica dei suoi atleti.
Sono passati oltre 2500 anni ma… nel tardo pomeriggio della prima domenica di dicembre i calabresi sono sembrati diametralmente opposti, involuzione funesta dei fasti che furono.
Per colpa di una pioggia battente che non ha dato tregua su un campo assai pesante e per l’incapacità dei giocatori di essere allo stesso tempo fisicamente prestanti, resistenti nella corsa, capaci nella costruzioni ed efficaci nelle conclusioni.
Delle belle ragazze (eccezione che comunque farebbe valere la regola) nulla può dirsi, stante il persistente divieto di vedere tifosi negli stadi.
Ciò che – però – rimane certamente innegabile a distanza di millenni è che Crotone è stata patria di grandi medici, luogo ove si fondò la medicina antica e dove Pitagora – non uno qualunque – fondò una scuola di scienze, arte e cultura.
E con la medicina viene in mente Paracelso, cui si deve il principio che “tutto e niente è di per sé veleno, poiché è la dose che fa il veleno”.
Brocardo, questo, perfettamente adattabile al Napoli del primo terzo di stagione 2020/2021 targato Gennaro Gattuso, che se impara a temperare gli eccessi di gran parte dei suoi interpreti può finalmente imbroccare un percorso giusto, mostrando – come mai accaduto negli ultimi anni per gli azzurri – una rosa completa e ben assortita, con ruoli ben coperti e sostituti intercambiabili di più o meno pari valore.
Crotone-Napoli era un crocevia importante, poiché trasferte come queste per troppo tempo hanno portato sorprese e delusioni.
Ed invece la quadra a centrocampo, dove Demme, Zielinski e Bakayoko (soprattutto) hanno dominato in lunghezza e larghezza, ha posto le basi per un sereno tardo pomeriggio domenicale che porta a 21 punti ottenuti in classifica e rappresenta un altro passo verso la consapevolezza complessiva.
Importanti le firme di Andrea Petagna e Diego Demme, col secondo capace di regalare un altro pomeriggio da protagonista in copertura, recupero palla, costruzione dal basso e, ciliegina sulla torta, inserimento e finalizzazione.
Buona prestazione di squadra, senza deconcentrazioni e con buona personalità.
Bene il secondo tempo stile Speedy Gonzales (non a caso messicano) di Hirving Lozano e le combinazioni, ripetute e coerenti, di Zielinski ed Insigne, capaci di sbloccare a modo loro la partita nel momento in cui era necessario ed imprescindibile farlo.
Si gioca di continuo ed è impossibile respirare, l’importante però sono le mani sul manubrio, con gli occhi fissi sul percorso e la testa capace di non mollare un centimetro.
Giovedì sarà già decisivo, poi in dieci giorni Sampdoria al “Diego Armando Maradona”, Inter al Meazza e Lazio all’Olimpico.
Vietato tirare i remi in barca, obbligatorio continuare a correre.
Magari ancora in maglia albiceleste. Perché il secondo poker di fila con la maglia bellissima in onore del Maestro vale più d’una coincidenza felice e sa di messaggio di gloria.
D’altronde, si sa, niente è così comune come il desiderio di essere eccezionale.
A Crotone quest’anno la squadra tutto è tranne che un fulmine di guerra, capace – come è stato finora – di far punti allo Scida solo con la Juventus e fuori casa solo nel domicilio dei torinesi in maglia granata, ma vincere in serie A non è mai scontato.
Dunque è cosa buona goderne, sperando di non smettere mai.
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