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Milan, Maldini: “Scudetto? Non smettiamo di sognare”
Una striscia di vittorie positive per il Milan, Maldini ne ha parlato in un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Dai successi all’operato di Pioli, passando per il sogno scudetto e l’apporto di Ibrahimovic. Ecco le dichiarazioni di Maldini:
“Non andiamo a caccia di statistiche da migliorare ma di successi. Sinceramente non mi aspettavo una striscia di imbattibilità tanto lunga in campionato, ma avevo già visto i segnali in gennaio, prima che il mondo si fermasse”.
Un anno importante per il Milan: “Lo dicono i risultati del 2020 che sono oggettivi, ma la nostra stagione adesso si snoda nell’arco di due anni. E non abbiamo un obiettivo prestabilito, il minimo è fare meglio dell’ultima volta. Ci siamo qualificati in Europa League, quindi l’idea è fare di più. Sarebbe assurdo non cercare di andare in Champions, anche se dalla proprietà non ci è stato dato un input in questo senso”.
Sullo scudetto: “Il Milan sta sognando e non vuole smettere di farlo. Soprattutto, non mollerà. Ai calciatori chiedo sempre di essere ambiziosi. Serve un obiettivo quasi utopistico per arrivare a quello possibile. Ai miei chiedo sempre ambizione ed entusiasmo. Sono le parole chiave. E poi questo è un club speciale”.
Cambio di rotta: “I giovani non vanno giudicati, vanno aspettati. Se si vede la qualità, che pensiamo che ci sia, si aspetta. E la sintonia con la proprietà aiuta c’è un programma che funziona. C’è stata armonia anche nei momenti difficili”.
Su Stefano Pioli: “Ha un ruolo speciale. Porta pacatezza, equilibrio, conoscenza di calcio. Porta sensibilità, però anche intensità. Non è un martello? È quello che si percepisce dall’esterno, ma le assicuro che Pioli è sorprendente. Sa essere un martello a modo suo. Credo sia una opportunità per fare il salto, anche per lui. Tutti con lui stanno crescendo. Con il Milan è scattata una scintilla che forse con altri club non è scattata”.
Ibrahimovic e gli altri senior: “Sono importanti per favorire la crescita e ora siamo più sicuri di quattro mesi fa. Per i giovani, vincere senza Ibrahimovic, Kjaer, altri uomini fondamentali come Bennacer e Rafael Leao è un buon segnale. Favorisce l’autostima”