Gonzalo, leggenda mancata

Il Pipita, una leggenda mancata, oggi compie 33 anni. Vice-campione del mondo del 2014 e vice-campione d’America nel 2015 e nel 2016 con la selezione Argentina, vice-campione d’Italia con il Napoli, che l’ha rilanciato nel panorama calcistico europeo, nella stagione 2015-16, vice-campione d’Europa con la Juventus nella stagione 2016-17: tante delle stagioni del Pipita, uno degli attaccanti più prolifici in attività, spesso sono finite con una medaglia d’argento.

Gonzalo Higuain è un attaccante atipico: dinamico e determinato, feroce nell’area di rigore, si accende nelle partite “normali”, non riuscendo spesso ad incidere nelle gare in cui la sua presenza in area di rigore sarebbe necessaria come non mai.

Parafrasando quanto detto dall’allora mister del Milan Gennaro Gattuso, oggi allenatore del Napoli, le grandi squadre hanno bisogno di calciatori che non solo siano forti ma che abbiano intenzione di fare la guerra, di trascinare la rosa a fare di meglio e Gonzalo Higuain, pur essendo sempre stato un bomber di razza, non è mai stato un battagliero, uno Zlatan Ibrahimovic per intenderci, ossia uno la cui presenza nella rosa si percepisce anche quando non convocato.

Dopo anni di onorata carriera al servizio delle migliori squadre europee, la parabola discendente di uno degli attaccanti più forti del panorama calcistico moderno si è conclusa come molti si aspettavano: un approdo in MLS, campionato in cui la pressione del pubblico è pressoché inesistente e la remunerazione elevata.

L’esperienza a stelle e strisce del Pipita Gonzalo Higuain, finora, è stata deludente: l’attaccante autore del record di sempre di marcature in serie A (stagione 2015-16 con 36 reti) in sei partite ha messo la sua firma sul tabellino soltanto una volta, non riuscendo a trascinare – vuoi per caratteristiche caratteriali, vuoi per cause di forza maggiore (il giocatore argentino ha contratto il COVID_19) – la squadra del presidente David Beckham avanti nella MLS.

Recentemente Gonzalo Higuain ha dichiarato di sentirsi rilassato e felice, libero dalle pressioni e dalle continue attenzioni date dai media alle sue prestazioni.

L’augurio di compleanno al Pipita è proprio questo: continuare a divertirsi giocando a fútbol.