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FISCHI PER FIASCHI – Il cartellino rosso

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Fischi per fiaschi
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Il cartellino rosso

Il cartellino rosso, sventolato all’indirizzo di un giocatore, di un dirigente o dell’allenatore, è il modo in cui l’arbitro notifica, a norma della Regola 12 del Regolamento, la espulsione dal terreno di gioco.
Al cartellino rosso segue, di solito, una squalifica del Giudice sportivo più o meno lunga, a seconda della gravità della condotta sanzionata.
L’ultima giornata di campionato ha visto, durante il suo “match clou” Inter – Napoli, una espulsione eccellente, quella del capitano partenopeo Lorenzo Insigne, espulsione che ha fatto molto discutere nelle trasmissioni televisive e sul web.
L’espulsione c’era? Eccessivo l’arbitro Massa?

Il Regolamento

La Regola 12 (in precedenza già parzialmente esaminata qui) stabilisce, nella parte rubricata “Infrazioni passibili di espulsione“, che: “Un calciatore titolare, di riserva o sostituito deve essere espulso se commette una delle infrazioni seguenti:
– nega alla squadra avversaria la segnatura di una rete o un’evidente opportunità
di segnare una rete, con un fallo di mano (eccetto un portiere all’interno della
propria area di rigore)
– nega la segnatura di una rete o un’evidente opportunità di segnare una rete ad
un avversario il cui movimento complessivo è verso la porta di chi commette
un’infrazione punibile con un calcio di punizione (a meno che non si verifichi
quanto sotto riportato)
– è colpevole di un grave fallo di gioco
– morde o sputa a qualcuno
– è colpevole di condotta violenta
– usa un linguaggio o fa dei gesti offensivi, ingiuriosi o minacciosi
– riceve una seconda ammonizione nella medesima gara
– entra nella sala operativa video
Un calciatore titolare, di riserva o sostituito che è stato espulso deve abbandonare
il recinto di gioco.
E’ stata aggiunta, di recente, una sezione simile dedicata ai dirigenti, che prima l’arbitro poteva richiamare o espellere senza mostrare cartellini, e cui ora è estesa la disciplina relativa a gialli e rossi.

L’infrazione di Insigne

Lorenzo Insigne, intorno al 70esimo minuto del match, in occasione del fischio del calcio di rigore che decide la partita in favore dell’Inter, urla in maniera decisa le parole, tra le altre, “Ma vai a cacare Massa, fai il fenomeno“.
L’arbitro sente distintamente, in uno stadio completamente vuoto, e decide di espellere il capitano del Napoli mostrandogli il cartellino rosso, mettendo poi a referto l’espressione irriguardosa nei suoi confronti.
Il Napoli resta in dieci, senza il proprio capitano, e con un gol da recuperare dopo la marcatura di Lukaku su rigore.
La partita si chiude con il risultato di 1-0 in favore dell’Inter.

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Provvedimento eccessivo?

Cominciamo col dire che, sotto l’aspetto regolamentare, la espulsione è ineccepibile.
Ingenuo, per utilizzare un eufemismo, Insigne a farsi espellere in quella maniera.
Moltissimi tifosi partenopei contestano il fatto che l’arbitro sia stato eccessivo ed abbia così condizionato la partita.
Dal punto di vista di chi scrive, la espulsione è sacrosanta ed eccessivo appare parlare di partita condizionata da una espulsione arrivata al 73esimo minuto di gioco, dopo che il Napoli aveva fallito molte, troppe occasioni ed Handanovic (il portiere è un giocatore come gli altri, ogni tanto sembra lo si dimentichi) aveva fatto il resto.

L’italica cattiva abitudine

E’ italica cattiva abitudine quella di non accettare i risultati sfavorevoli, cercando alibi altrove, nel mondo pallonaro di solito indirizzando la propria frustrazione verso l’arbitro.
Sarebbe bello se questa brutta abitudine cambiasse, e si cominciasse ad accettare le scelte degli arbitri senza polemizzare, anche quando non ci piacciono e sempre che non siano contrarie al Regolamento.
Riconoscere i propri errori senza addossare ad altri le proprie responsabilità è, di solito, il primo passo verso crescita e miglioramento.

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