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Jorge Iggor a LBDV: “Il razzismo nel calcio è un problema serio. Ecco i giovani brasiliani emergenti”

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Tempo di lettura: 5 minuti

L’anno solare calcistico si avvia alla conclusione. Una stagione anomala segnata dalla pandemia mondiale che ha stravolto calendari e programmi. Dopo la conclusione della scorsa stagione europea, con Champions League ed Europa League che hanno adottato una formula particolare per riuscire a terminare i tornei, le massime competizioni continentali hanno esaurito la prima fase con esiti sorprendenti.

Abbiamo chiesto un parere a Jorge Iggor, corrispondente di Esporte Interativo, il canale sportivo più visto del Brasile con una media mensile di 34 milioni di utenti e una pagina Facebook, scelta come partner unica televisiva del Brasile da 21 milioni di fan. Iggor segue in esclusiva la Champions League e i campionati europei per loro e ha raccontato a LBDV le sue impressioni su questa prima parte della stagione.

Jorge, per Esporte Interativo segui molto da vicino la Champions League. Siamo arrivati alla fine dei gironi, qual è il tuo giudizio?

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È chiaro che ci sono state delle delusioni. Per esempio l’Inter é stata una di queste per l’enorme investimento fatto sul mercato. Anche il Manchester United é stato molto deludente perché non è riuscito all’ultima giornata a prendere il punto che gli sarebbe servito per classificarsi.
Il Real Madrid ha fatto un girone molto altalenante sebbene si sia qualificato. Le due sconfitte contro lo Shakhtar e l’aver affrontato l’ultima giornata senza avere già la qualificazione in tasca non sono cose da Real. È chiaro che può arrivare lontano ma il gioco presentato non è stato eccezionale.

La Juventus, nonostante la clamorosa vittoria a Barcellona, sembra aver alcuni problemi che sta riscontrando anche in campionato 
La Juventus sembra non essere al livello degli scorsi anni, anche per le assenze avute in difesa. Mancano idee soprattutto nel centrocampo e ha troppa dipendenza da CR7. Se vuole arrivare lontano dovrà migliorare molto e impegnarsi di più.

La Lazio ha invece rispettato il pronostico collocandosi alle spalle del Borussia Dortmund nel suo girone.

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La Lazio dà la sensazione che sia arrivata al massimo del suo potenziale. È capitata in un gruppo accessibile ed ha fatto quello che aveva nelle sue corde cioè passare il turno. È tornata dopo 20 anni in Champions League e adesso è agli ottavi di finale. Certo passare con il Bayern Monaco sarà molto ma molto difficile. Comunque possiamo dire che quanto fatto dai biancocelesti, indipendente dal confronto con i tedeschi, sia già soddisfacente.

Ti aspettavi questi alti e bassi dell’Atalanta? Grandi prestazioni e bruschi stop.

L’Atalanta è una squadra che soffre più di altri il doppio impegno per via del suo stile di gioco fatto di intensità. Anche le situazioni interne, vedi il caso Papu Gomez, devono essere risolte per tornare al rendimento dello scorso anno.

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Se dovessi indicare un nome, come squadra favorita al titolo, quale sarebbe?

Il Bayern Monaco per me è sempre molto forte.

Tu stavi raccontando per Esporte Interativo la partita PSG-Istanbul Basaksehir dove si verificò un episodio di razzismo tra Webo, vice allenatore dei turchi, e il quarto uomo. Qual’è stata la tua reazione?

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Per me é stato shockante, non perché sia cosi ingenuo da pensare che non ci sia il razzismo nel calcio ma addirittura vedere un arbitro, un’autorità nel campo dì gioco, trattare un componente del gruppo tecnico di una squadra in questa maniera irrispettosa sinceramente non mi era mai capitato in tutta la mia carriera e forse nella storia del calcio. Abbiamo visto giocatori offendersi esageratamente ma da un arbitro è qualcosa di inconsueto ed inconcepibile, visto che il  suo ruolo è proprio quello di censurare questi atteggiamenti e comportamenti.
Sinceramente questo brutto episodio mi ha molto colpito a livello emozionale durante la partita.

Anche in Brasile è accaduto un episodio veramente spregevole

Si,  c’è stato un ultimo caso di razzismo durante la partita tra Bahia e Flamengo con il giocatore colombiano Indio del Bahia che ha offeso il brasiliano Gerson del Flamengo con la frase “Stai zitto negro”.
Francamente penso sia un caso molto serio anche se abbiamo due versioni chiaramente opposte. Il giocatore del Bahia giura di non averle assolutamente proferite quindi bisogna andare a fondo alla questione perché sicuramente uno dei due sta mentendo. Quello che mi ha infastidito però è che la vittima sia stata discreditata a priori mentre quando qualcuno denuncia un fatto deve essere ascoltato anzi ambo le parti devono essere sentite , insieme ai testimoni ed eventuali audio e video del momento incriminato. C’è la possibilità, e non voglio scartarla, che Gerson abbia capito male ma, come vogliamo la garanzia per l’autore dei fatti, d’altro canto non possiamo demonizzare o ironizzare chi ha denunciato il fatto non credendo alla alle sue parole prima che il processo sia concluso. Questo è successo a Gerson con l’allenatore del Bahia, Mano Menezes, ed alcuni suoi collaboratori che lo hanno deriso non credendo alla sua versione.
In questo contesto il calcio deve crescere molto, visto che ha molta visibilità nella società e potrebbe essere ben didattico e pedagogico per i giovani.

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Com’è il momento del calcio in Brasile? Ci sono giocatori pronti per il grande salto verso l’Europa?

Forse non abbiamo quei livelli qualità di alcuni anni fa ma nonostante ciò riusciamo ancora a sfornare giovani interessanti per il calcio europeo.

Abbiamo diverse rivelazioni in questo campionato brasiliano. Il Santos ad esempio per problemi finanziari ha dovuto fare necessità virtù, facendo esordire due giovani portieri Joao Paulo e John. João Paulo non è giovanissimo, ha già 25 anni ma quando è sceso in campo non ha fatto rimpiangere il vecchio portiere. Lui stesso poi è stato colpito dal covid, così John è stato lanciato e si è guadagnato addirittura la titolarità. Quindi in mezzo a questi problemi il Santos è riuscito inaspettatamente a trovare due buoni portieri.
Mi piace molto Patrick de Paula, 19 anni, mediano del Palmeiras. Ha avuto un calo di rendimento nel campionato nazionale, complici anche dei problemi fisici, dopo un ottimo campionato Paulista, ma è naturale per un giocatore così giovane.Ma è uno dei giocatori più interessanti usciti negli ultimi anni. Ha un grande fisico, ottima tecnica, gran palleggio, è sicuro nella marcatura. È quel classico centrocampista che copre da area a area. È un giocatore su cui scommetto per la nazionale brasiliana.
Poi abbiamo Vitinho, classe 99, dell’Atletico Paranaense. Purtroppo ha avuto una lesione muscolare importante che lo sta tenendo lontano dai campi di gioco ma è molto ma molto buono. Tecnicamente è un talento.

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Sempre nel Palmeiras c’è Gabriel Menino, é un giocatore tutto campo del 2000, sa difendere ed attaccare, ha un alto potenziale.
Yuri Cesar, che è stato prestato dal Flamengo al Fortaleza, è un altro 2000 interessante mentre Sabino del Coritiba, anche se non giovanissimo come gli altri, sta giocando molto bene oltre le aspettative, dopo un grande campionato con promozione dalla Serie B. E nonostante il Coritiba quest’anno in Serie a non navighi in buone acque, sta facendo molto bene. È un giocatore di molta personalità.

Vedo molti centrocampisti in questo elenco che ci hai fatto. Il Brasile sta perdendo la specificità del ruolo del fantasista?

Ultimamente in Brasile le scuole calcio stanno puntando molto sulla crescita tattica dei giocatori puntando sulla versatilità e sulla capacità di ricoprire diversi ruoli. Forse è per questo, come detto prima che la qualità è un pochino scesa ma ne beneficerà la capacità di saper stare in campo.

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(Foto instagram Jorge Iggor)

 

 

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