Angolo del tifoso
ANGOLO SPEZIA – Incudine
Un proverbio famoso recita: “quando sei martello batti, quando sei incudine statti”.
Lo Spezia in questo ultimo periodo non riesce a raccogliere punti. La classifica inizia a farsi pericolosa, ma non è il caso di fare drammi.
Occorre sopportare – da incudine appunto – che la situazione migliori, senza perdersi d’animo.
Non parte male lo Spezia. Anzi, proprio con Nzola ha una colossale occasione per passare in vantaggio, ma il giocatore francese la sciupa incredibilmente.
Mister Italiano deve rinunciare, causa covid, a Matteo Ricci in cabina di regia e lo sostituisce con Agoume. Il giocatore, di proprietà dell’Inter, appare troppo timido di fronte al dirimpettaio di ruolo Veloso, che fa il bello e cattivo tempo, lanciando per Zaccagni e Kalinic e aprendo il gioco per Faraoni e Di Marco.
Proprio sulle fasce, il Verona riesce in più occasioni a creare incursioni che solo la tattica del fuorigioco neutralizza.
Il guardalinee ha il suo da fare per segnalare (correttamente) diversi offside dei giocatori scaligeri, mentre l’arbitro non vuole essere da meno ed estrae da subito cartellini gialli come se fossero cartoline di auguri natalizi.
Evidentemente il signor Pairetto deve avere diversi “amici cui fare gli auguri” in Liguria, dal momento che i destinatari sono solo ed esclusivamente giocatori spezzini.
Dopo appena dieci minuti, Chabot rimedia subito un cartellino che ne condizionerà il rendimento e che sarà decisivo nel prosieguo del match.
Nel primo tempo, comunque, il migliore dei giocatori aquilotti è Provedel che, con un autentico miracolo su Kalinic, riesce a tenere la partita sul risultato di zero a zero.
Agudelo e Gyasi non riescono a liberarsi della pressione dei laterali veronesi. Per uscire dal pressing si ricorre a lanci lunghi per Nzola che, da solo, cerca di fare pentole e coperchi.
Estevez sembra l’unico, in mezzo, in grado di tenere botta e cerca di fare come può, ma anche lui viene ammonito per un intervento dubbio.
La partita scivola – è proprio il caso di dirlo – sotto una pioggia che si fa via via sempre più copiosa.
Il Verona cerca di aggirare lo schieramento difensivo sulla fascia sinistra, con Di Marco e Lazovic, dove su quel lato Agudelo fatica a contrastare sul piano fisico i più prestanti avversari veronesi, ma Vignali (prima volta da capitano per lui) ed Erlic riescono sempre a chiudere.
Si va al riposo sullo zero a zero.
Nel secondo tempo, il Verona, pur non disdegnando qualche sortita in avanti, appare più stanco e arretra di qualche metro il baricentro. Lo Spezia se ne accorge e prende in mano il pallino del gioco.
Per poco Agudelo e Gyasi non riescono a rifinire al momento di concludere l’ultimo passaggio. A questo punto Italiano decide di far entrare Piccoli al posto di Agudelo, per mettere chili e centimetri in attacco.
Neanche il momento di capire se la mossa del mister spezzino possa produrre pericoli, che il signor Pairetto estrae il secondo giallo nei confronti di Chabot, lasciando la squadra in dieci.
È l’episodio che decide di fatto la partita e che rompe gli equilibri. A un quarto d’ora dalla fine, Faraoni, lanciato da Veloso, crossa di prima per Zaccagni che si esibisce in una spettacolare rovesciata.
È il goal dell’uno a zero.
Lo Spezia, nonostante l’inferiorità numerica, si spinge in avanti alla ricerca disperata del pareggio ma così facendo si espone alle ripartenze veronesi.
I giocatori spezzini rimediano altri quattro cartellini gialli e nessun tiro nello specchio. Nell’unica occasione su calcio d’angolo battuto da Marchizza, Erlic colpisce di testa ma la palla sorvola di poco la traversa.
Negli ultimi minuti Provedel e compagni di difesa lanciano la palla nella metà campo avversaria sperando in qualche rimpallo o in una spizzata di Piccoli e Nzola, ma di fatto non accade più nulla.
Finisce con una sconfitta la seconda partita consecutiva giocata a Spezia.
Ai punti, la squadra bianconera avrebbe meritato il pari ma il campo – come si suol dire – è sempre giudice sovrano.
Lo Spezia, dopo un approccio positivo al campionato, si ritrova così per la prima volta in zona retrocessione.
In attesa di tempi migliori (e di novità dal mercato) e con la speranza di recuperare i giocatori indisponibili, è fondamentale non scoraggiarsi.
Soprattutto non bisogna dimenticarsi del gioco, che appare l’unica strada in grado di consentire alle aquile di restare in serie A.
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