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Angolo del tifoso

ANGOLO ROMA – Faida te che fai bene

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Arriva il Verona di Juric, discepolo di Gasperini, ormai non solo a parole ma nei fatti. Gioco offensivo divertente, ma miglior difesa del campionato, giovani valorizzati e ambiti in tutte le latitudini, curiosamente più grande con le “grandi” che con le pari grado. Un vero mago, destinato presto a lidi più importanti (io dico Napoli, dove tra l’altro sfrutterebbe la somiglianza con Vincenzo Salemme), mago ai cui poteri sembra immune solo Kalinic.

Dal canto suo, la Roma arriva a una partita determinante in un’altalena di sensazioni. Le due settimane precedenti sono state distruttive e gli strascichi ancora si sentono. La faida Dzeko-Fonseca mina l’ambiente e divide i tifosi.

Personalmente non sto con nessuno dei due, entrambi hanno grosse colpe: Dzeko paga il suo rifiuto di allenarsi andando fuori rosa e perdendo la fascia di capitano, che negli ultimi anni, da orgoglio nazionale sta diventando una maledizione per chi la indossa. Ora toccherebbe alla società però farsi sentire.

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Intanto Dan Friedkin si dimostra grande romanista e desideroso di integrarsi, presentandosi in stampelle col crociato “fatto”: romanticissimo. Torna in panchina dopo mesi Pastore. Juan Jesus ha il delicato compito di controllare con lo specchietto, ogni dieci minuti, se respira.

La partita non comincia nel migliore dei modi: Smalling si stira dopo dieci minuti, mentre al 17′ viene ammonito il diffidato Pellegrini per un normalissimo fallo, il primo, a centrocampo. Il fatto che domenica ci sia la Juve è solo una coincidenza, ma siccome è una coincidenza dall’81, ormai è anche tradizione, come il pollo ai peperoni a ferragosto.

Poco dopo però angolo per la Roma, Pellegrini butta in mezzo e Mancini di testa buca Silvestri (sogno estivo giallorosso), beffato in controtempo dal movimento di Mayoral.

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Verona in bambola, un minuto dopo, pallone perso a centrocampo, Mayoral solo tenta di saltare Silvestri, bravo a chiudere l’angolo e tornare in porta, ma lo spagnolo serve Mhkytarian che da fuori area lo beffa sul primo palo. Terrificante 1-2 romanista.

Neanche dieci minuti, che il capitano tira un siluro, respinto malamente dal portiere scaligero, per il tap in dello spagnolo. La miglior difesa della Serie A prende tre gol in nove minuti: grande Roma.

I giallorossi vanno vicini due volte al quarto gol, per poi chiudere il primo tempo in controllo.

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Seconda frazione di stampo simile, coi giallorossi tesi a buttare all’aria il poker con contropiedi troppo articolati e buone reazioni di Silvestri, mentre il Verona sbaglia tantissimi palloni. L’unica difficoltà nel primo quarto d’ora è capire se è entrato Lasagna o se Kalinic si è solo scambiato la maglia, i due più che uguali sembrano la stessa persona, si differenziano solo perchè l’italiano è meno evanescente.

Azioni manovrate con Spinazzola che prima tira fuori di poco e poi costringe Silvestri al miracolo col piedone. Sempre Miki pallonetta per Veretout che sulla copertura di Tameze tocca appena alto.

Salemme fa tre cambi e il Verona prende campo. Traversone di Bessa, Colley colpevolmente solo beffa di testa Pau Lopez sotto le gambe. Gli scaligeri prendono coraggio e alzano la pressione ma non impensieriscono mai i giallorossi, anzi Veretout arriva due volte al tiro. Ancora bravo l’estremo veronese.

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In attesa di una difficile Juve-Roma era importantissimo vincere, soprattutto perchè il prossimo è un turno, sulla carta, interlocutorio per tutti gli altri competitor. Ancora più importante averlo fatto in modo gagliardo, contro un avversario temibilissimo, avendo sempre il pallino del gioco e sofferto pochissimo. Ci sono ragazzotti interessanti tra i gialloblu (cito Zaccagni, Dimarco e Tameze).

Pau Lopez praticamente impegnato solo dai retropassaggi dei compagni, non credo che ne abbia rilanciato neanche uno sui piedi dei suoi.

In attesa di sapere cosa ha Smalling, Kumbulla disputa un’ottima partita governando la difesa, Ibanez tornato ai suoi livelli non si fa beffare da nessuno nonostante fosse diffidato, Mancini, gol a parte, fa un match sontuoso, provando anche ripartenze, anche se forse sul gol è lui in ritardo.

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Spinazzola ai suoi livelli finalmente, magari meno continuo ma ha scattti importanti e dà una mano sulla fascia, così come il suo dirimpettaio Karsdorp, tornato a compiti meno offensivi con la rinascita del folignate. Veretout a tuttocampo, soprattutto nel secondo tempo, con i compagni stanchi. Nel primo sia lui che Villar sono stati poco sollecitati, poichè il centrocampo veniva spesso saltato da entrambe le squadre.

Mhkytarian fuori gara, classe pura e velocità nel primo tempo, corsa, sacrificio e copertura nel secondo. Chiunque fosse in campo con lui, avversari compresi, non può neanche dire di fare la sua stessa professione.

Pellegrini mancherà molto con la Juventus: lotta, serve, copre e quella fascia si sta tatuando sul braccio. L’avevamo detto: sono cambiati gli occhi del “capitano che meritiamo” (non è una critica a Dzeko la mia, sia chiaro).

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Bravissimo Mayoral a cercare spazi, forse a volte si allarga troppo e cerca di imitare il bosniaco, ma le caratteristiche sono di uomo d’area e quando si limita a quello sono dolori per gli avversari.

Bravissimi Fonseca e la squadra a sedare le voci con carattere e con la prestazione. La telenovela spero finisca domani con la chiusura del mercato. Nel frattempo bentornato a un vecchio amico e benvenuto a un giovane oggetto misterioso che andrà aiutato.

Forza Roma… sempre.

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