Angolo del tifoso
ANGOLO SPEZIA – I tre giorni DELL’ aquila
Nell’ultimo dei cosiddetti “tre giorni della merla” ci saremmo aspettati un clima rigido con pioggia e freddo.
Invece quella che va in scena a La Spezia è una partita giocata in una giornata che sembra quasi primaverile.
Gli alberi della Vespucci che si stagliano alle spalle del Picco lasciano intravvedere le montagne dell’appennino baciate da un sole tiepido.
Spezia e Udinese danno vita ad un una partita combattuta, specie nel primo tempo, ma che produce pochi spunti interessanti.
In realtà lo Spezia sembra quella che vorrebbe provarci un po’ di più, ma la difesa arcigna dei friulani lascia ben poco avanti agli aquilotti.
Soltanto Gyasi riesce ad impensierire Musso da distanza ravvicinata, ma il portiere udinese è reattivo nello sventare in angolo.
L’Udinese, priva di attaccanti di ruolo, si schiera con un 3-6-1 che sa molto di catenaccio e si affida al solito De Paul per innescare Delofeu in attacco.
Lo Spezia, privo di Nzola e Piccoli e reduce dall’impegno di coppa Italia contro il Napoli, cerca di aggirare il castello difensivo organizzato da Gotti, attaccando sulle fasce, ma sia Farias che Gyasi non appaiono nella loro giornata migliore.
Il secondo tempo si apre con l’episodio che decide la partita. Dopo un salvataggio di Provedel in uscita bassa, Delofeu si incunea in area e Chabot lo stende in maniera ingenua.
È calcio di rigore che De Paul segna, spiazzando il portiere spezzino.
Italiano cerca di dare un po’ di imprevedibilità all’attacco, togliendo Galabinov – troppo statico e ancora in ritardo di condizione dopo la lunga assenza – e inserendo Agudelo e Saponara.
Acampora, appena entrato al posto di Pobega, cerca di suonare la carica ed effettua alcune buone giocate sulla fascia sinistra con Bastoni e Saponara.
La sfida si inasprisce e i contrasti che si susseguono producono diversi cartellini gialli.
Acampora riesce a rubare palla a De Paul provocando il fallo da seconda ammonizione per il giocatore argentino e l’Udinese si trova con un uomo in meno.
La squadra friulana non si scompone più di tanto e, pur concedendo diversi cross dalle fasce, non subisce tiri pericolosi, potendo contare sulla fisicità da giocatori di basket dei suoi difensori centrali.
Il forcing finale spezzino, che tutti si aspettano, viene frustrato dall’espulsione di Saponara.
La partita finisce qua.
Una partita da potenziale zero a zero, nella quale lo Spezia avrebbe meritato di fare almeno un punto.
La vigilia del match, a dire il vero, è stata animata dalla notizia secondo la quale il presidente Volpi starebbe per cedere la proprietà alla DELL, colosso statunitense nel settore dell’informatica.
Non sappiamo come la cosa andrà a finire, ne’ se tutto ciò sia vero, ma di certo i tifosi aquilotti saranno eternamente grati al patron Volpi per tutto quello che ha fatto in questi anni per lo Spezia.
In dodici anni, infatti, ha portato questa squadra dalla serie D alla serie A, conquistata per la prima volta dopo 114 anni.
Un bilancio sempre in ordine, conti in attivo, con decine di milioni investiti in giocatori e strutture.
Un settore giovanile organizzato e che ha portato diversi elementi in prima squadra.
Anche nell’anno della crisi legata alla pandemia, gli stipendi sono stati pagati sempre con straordinaria puntualità.
Per tutto questo e per tutto quello che ha prodotto in questa piazza sul piano delle emozioni e dei sentimenti di orgoglio, ci sentiamo fin da ora di dire sempre e solo grazie a Gabriele Volpi.
Per i ringraziamenti però ci sarà tempo, adesso è il momento di stringerci attorno alla squadra: c’è una salvezza da raggiungere.