Approfondimenti
ZONA CESARINI – Orchidee per un “dzeko” amore
Si chiude questo “povero” mercato di riparazione. In questa situazione pandemica non ci si aspettava certo il colpo del secolo e le delusioni non sono state inattese in nessun punto dello stivale.
In quest’ottica di saldi e ricicli, spicca l’affare El Shaarawy. Non sono mai stato per i cavalli di ritorno, ma il savonese ha voluto fortemente la Roma, rinunciando al resto del “faraonico” stipendio cinese e, dopo lunga trattativa, ha rescisso ed è volato sul filo di lana a Roma, covid permettendo.
Il ragazzo è forte e può ricoprire più ruoli nello scacchiere di Fonseca, sia come punta che come trequartista esterno o, in emergenza, esterno totale, con spirito (se non proprio di qualità) di sacrificio in copertura. Rimane da vedere se ha risolto il problema della discontinuità cronica.
Acquisto in prospettiva (tecnica e di marketing), il conterraneo del texano presidente, Bryan Reynolds, esterno destro a lungo conteso con Juve e Bruges, che dice di ispirarsi a Cuadrado e Hakimi. Si guarda con sospetto, ma anche curiosità, a un ragazzo giovane, di nazionalità calcisticamente non pregiata, ma si spera nel colpo alla McKennie, se anche Paratici ci ha visto qualcosa.
Chiaro che nessuno di questi due acquisti fa pensare a desideri specifici dell’attuale mister che, al di là del buon lavoro finora fatto, rimane sulla graticola, con l’ombra, al momento rarefatta, di Allegri e di tutto ciò che nella testa dei tifosi porterebbe il suo avvento.
In questa ottica, il vero colpo di mercato, per me, è Dzeko, naturalmente a patto che Dan faccia sedere i due contendenti a un tavolo, proponendo pace per il bene della squadra, meglio se lo fa con un sorriso e una mitraglia di schiaffoni alla Bud Spencer per entrambi.
A lungo tentato di piazzare ovunque il bosniaco, Real e Barcellona non hanno risposto al telefono, in Inghilterra giusto il West Ham ha mostrato gradimento, non ricambiato dal bosniaco. Le voci da Parigi sono durate il tempo del fiato per dire “scambio Dzeko-Icardi”.
Offensive le proposte bianconere di scambi: Khedira (poi finito all’Hertha) al massimo con una orchidea in mano può arredare un salone a Trigoria; Bernardeschi, pur talentuoso, con un’orchidea in mano e il giusto outfit può attrarre le attenzioni del quaterback del liceo…
Peggio di questo la proposta, quasi andata in porto, di scambio con l’Inter: Sanchez con l’orchidea di cui sopra, rimane Sanchez con un fiore in mano, attaccante da me adorato, dieci anni fa, spesso infortunato l’ultimo anno, con all’attivo neanche 20 gol in 5 anni. Dzeko seppure non giovanissimo è integro e utile alla causa, Conte almeno ne era sicuro.
Di più offensivo del sedersi con Ausilio a parlare di questo, per i tifosi c’è solo l’idea che seduto a quel tavolo ce l’ha messo lo stesso Pinto. Pallottola schivata.
In entrata poco altro: il giovane svedese Tahirovic per la primavera e lo scatto dell’opzione di riscatto per Mhkytarian, di cui conterà l’ultima parola per accettare o meno, ma non sembrano esserci dubbi.
Saltato alla fine il sogno di Fonseca Bernard, ma l’Everton non ha lasciato il brasiliano, pur volendo acquistare definitivamente Olsen. Voci su Otavio del Porto e qualcosa di più con Gomez in lite con l’Atalanta, poi finito alla corte di Monchi. Molte sirene sui portieri ma Cragno, Musso e Sirigu a gennaio non si muovono certo, più facili a giugno i contatti per Silvestri. Torna alla base Fuzato dopo le 0 presenze in Portogallo.
Antonucci, dopo il sondaggio del Bari, rimane a Salerno. Ceduto al Genoa (e girato alla Reggina) il giovane Chierico, figlio di Odoacre, Campione d’Italia nell’82. Siccome poi non sia mai che ultimamente si affronti il Verona senza fare affari, ai gialloblu va il giovanissimo Astrologo. Cambio maglia per Valeau, in prestito prima alla Casertana ed ora all’Alma Juventus Fano.
Male le cessioni, con nessun esubero piazzato. Santon, dopo la Samp, rifiuta Lo Spezia all’ultimo. Troppo articolata la trattativa col Parma per il “ribelle” Fazio, per cui i ducali virano su Bani. Per Juan Jesus e Bruno Peres ormai si aspetta giugno e la scadenza dei contratti: impossibile piazzarli. Si è tentato di vendere ovunque l’epurato Diawara per arrivare a Torreira (o Amrabat), ma il valore del ragazzo sembra crollato in pochi mesi.
Piuttosto grave non aver piazzato Carles Perez, dimenticato giustamente da Fonseca, con una sovrabbondanza di attaccanti che non gli darà neanche le briciole di spazio che ha ora.
Diciamo che ogni anno da un decennio ormai tremo per due cose: la Coppa Italia e il mercato di Gennaio. Quest’anno, tutto sommato, l’orrore se lo è riservato solo la coppa. Ormai mi accontento di poco.