Angolo del tifoso
ANGOLO NAPOLI – Napule é… con pieno merito
Sconfitta in Supercoppa con la Juventus, eliminazione in coppa Italia ad opera dell’Atalanta ed infine fuoriuscita dalla seconda coppa europea per mano di una modesta squadra spagnola che – nel campionato italiano – abiterebbe stabilmente la parte destra della classifica.
Tre eventi apparentemente diversi e maturati in maniera differente, ma che uniscono idealmente un periodo che va dal 20 gennaio al 25 febbraio 2021 e che circoscrive 35 giorni d’inferno dove l’unico ricordo che scalda il cuore è un rigore calciato da Insigne che è valso tre punti in campionato contro la squadra di Pirlo.
In poco più di un mese, per il resto, il Napoli ha perso tutto quel che c’era da perdere.
Chi ragiona, non senza argomenti, di infortuni, indisponibilità e assenze, dovrebbe innanzitutto partire da qui, da una considerazione banale che è il manifesto di una stagione fino ad oggi fallimentare.
“Se non si riconosce il demerito, non si potrà mai valorizzare il merito”, ebbe a scrivere, però, Vittorio Zucconi.
Il doppio match di Europa League ha certificato lo stato di precaria salute attuale del Napoli di Gennaro Gattuso, capace di regalare intere fasi di partita agli avversari (come è stato nell’intera partita d’andata e nel primo tempo della gara di ritorno), a fronte di sparuti momenti di temporanea ripresa.
Al di là delle piacevoli notizie derivanti dal rientro in campo di Mertens e dalla ritrovata sembianza di Faouzi Ghoulam come un giocatore di calcio ed un terzino di livello, è comunque davvero poco quel che rimane di un doppio confronto che ha amaramente certificato come il Napoli sia improvvisamente precipitato fuori dalle prime 16 squadre della seconda (e minore) competizione europea.
Quando ci si lascia sfuggire qualcosa tra le dita, si sa, il rischio poi è di doversi ammattire per provare a ritrovarla.
E’ il rischio assai serio che sta correndo la squadra azzurra nell’ultimo biennio.
In cerca di gioco, risultati, compattezza e carattere si è smarrito un elemento che genera appartenenza e garantisce successi, vale a dire l’identità.
E’ un Napoli né carne, né pesce, che pare avere forza di volontà, ma che difetta in coraggio, che dà cenni di ripresa, ma poi ripiomba nel caos.
“Se la confusione è il primo cammino per la conoscenza, io devo essere un genio”, si legge a volte sui social. Dovrebbe prenderne spunto il buon Gennaro Gattuso, che potrebbe tentare di far giocare Bakayoko in porta e Koulibaly centravanti per poter almeno affermare di averle provate davvero tutte.
Anche perché, archiviata anche l’Europa League con una dolorosa eliminazione contro una modesta squadra che subirà due sconfitte agli ottavi probabilmente contro una delle due italiane, rimane adesso solo l’ultimo terzo di campionato, dove tra un po’ si comincerà a giocare una volta la settimana, ad allenarsi qualche volta in più, a guardarsi negli occhi ed a capire se esiste o meno una volontà condivisa.
Per il momento tutto quel che poteva andare storto c’è andato per davvero.
Ed il Napoli è già fuori da tutto, con pieno merito.