Angolo del tifoso
ANGOLO JUVE – Pesi leggeri
A questo mondo non c’è nulla di scontato, se non i panettoni dopo l’Epifania. Non era gufaggio accanito, quella del resto d’Italia non bianconera era una certezza: loro ci credevano davvero che col Porto saremmo riusciti a rimontare, del resto due a uno non è due a zero. E ci abbiamo creduto anche noi, fino a prendere uno dei più dolorosi pali in fronte della nostra vita calcistica, più duro da digerire di una friendzone in piena adolescenza.
Stasera siamo a Cagliari, e l’impressione nel prepartita è quella di camminare sulle uova. Siamo talmente scottati dalla totale disfatta europea che nella mia mente s’insinua la possibilità di lasciare che la Juve giochi la sua partita senza godere della mia attenzione, ma poi chi voglio prendere in giro? C’è da rialzare la testa, chiunque ci troviamo davanti. In questo ultimo pomeriggio da zona gialla, tocca al candido Cagliari di mister Semplici, che vanta due ex di lusso, Rugani e Asamoah, e uno che da noi dice di non aver mai avuto voglia di venire, Radja Nainggolan. Peccato Radja, io ti avrei accolto bene.
Certo, forse non bene come ho accolto Cristiano Ronaldo ormai tre anni fa. Ma avrei amato anche te, esattamente come faccio con lui, anche quando si toglie il vestito da sera e decide di scendere in campo con i doposci e la tisana al tarassaco. Ma stasera no, stasera aveva un bel po’ di persone da zittire. Dieci minuti, tanto basta al portoghese per metter subito la sua firma sul match grazie ad uno dei suoi voli che con una zuccata riescono subito a metter la situazione in discesa.
Gli tocca anche ringraziare il signor Calvarese, perché nella foga del momento investe Cragno davanti alla sua porta a gamba tesa, causando al portiere del Cagliari una ferita al mento. Senza volerci prendere in giro, il rosso sarebbe stato d’obbligo. Cristiano non fa ovviamente una piega al giallo sventolato dall’arbitro, e riprende subito la sua opera di redenzione nei confronti di chi lo stava già svendendo alla fiera del Mobile, che ce tocca fa pè campà. Ed è proprio Cragno a dargli la possibilità della doppietta, investendolo in area mentre s’invola verso la porta.
E di rigori tirati dal portoghese e parati, ne ho visti pochi. Cragno indovina la direzione, ma il tiro è troppo forte, due a zero e tranquillità quasi raggiunta. Il terzo goal è una gioia per gli occhi: quelle finte che ormai quasi non sopportiamo più funzionano un po’ come la pastiera a Pasqua, sta pesante a tutti, “ma chi se la deve mangiare ‘sta pastiera”, eppure teniamo tutti la testa nel frigo almeno fino al primo di maggio. Vale anche per Cristiano, solo che almeno io nel suo frigorifero ci starei finché non gli reggono le gambe, e probabilmente anche oltre.
Si porta il pallone a casa, questo è certo. Anche perché a parte Danilo, che anche oggi dimostra la sua spaventosa duttilità partendo da centrocampo, resta il solito Chiesa a fare la partita. Ancora un po’ addormentato Morata, mentre De Ligt studia per riprendersi la titolarità e Chiellini, beh, più tranquilla di così solo sul divano di casa.
Resta costante il calo di concentrazione del secondo tempo, sintomo lampante ne è il goal del Cholito Simeone, che toglie il gusto del clean sheet a Szczesny. Ci provano pure Marin e Pereiro a mettere in difficoltà il portiere polacco, che se nel primo tempo aveva avuto in realtà pochi impegni, adesso è costretto a mettere un po’ di pezze lì dove i suoi compagni cominciano ad accusare stanchezza e calo di concentrazione.
Chi resta sul pezzo, nemmeno a dirlo, è Ronaldo: mancano due secondi alla fine della partita, e lui è ancora davanti a Cragno, l’unico in grado di togliergli la gioia del poker.
Con questi tre sono 770, i goal del portoghese. Pelè gli fa i complimenti per aver superato il suo di record, e sembra un film. Uno un po’ comico, che fa sorridere Paratici, costretto a dover ricordare al mondo quanto la Juventus sia orgogliosa che la sua maglia sia addosso ad un fenomeno planetario, e che no, non abbiamo tanta voglia di mandarlo via. E il bello è che deve ricordarlo non tanto a chi sta fuori dalle dinamiche Juve, ma a chi dice di starci totalmente dentro. Quanto pesa ‘sto Ronaldo, manco una Champions ci ha portato. Eppure probabilmente stasera in un mondo parallelo, il tifoso medio si sarebbe lamentato in caso di sconfitta, perché oh perdere ancora col Cagliari, ma siamo matti? Qui ci vorrebbe Cristiano Ronaldo.
Che pazienza che ci vuole, Fabio.